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Grigna Settentrionale, da Rongio

Rita

A cura di:

Ultimo rilievo: 05/07/2010
Difficoltร 
T3
Lunghezza
20.00 Km
Quota di partenza
393 m
Altezza di arrivo
2410 m
Dislivello positivo
2213 m
Tempo di andata
07h00'
Tempo di ritorno
04h30'
Periodo consigliato

Introduzione

Lโ€™accesso diretto alla Grigna Settentrionale dal versante lariano รจ effettuabile da Rongio, frazione di Mandello del Lario. Lโ€™escursione, molto lunga e impegnativa, percorre da ovest a est buona parte della Val Meria, raggiunge il rifugio Elisa, poi torna a ovest per infilarsi nel canalone della Val Cassina. Lo risale fino a intercettare la via ferrata Cai Mandello che percorre la cresta del Sasso Carbonari e sbuca alla Bocchetta del Releccio, 200 m sotto la vetta della Grigna Settentrionale. Il ritorno avviene scendendo il primo tratto della Traversata Alta fino alla Bocchetta della Bassa, imboccando poi il sentiero dei Chignoli che ripidamente conduce nei pressi del rifugio Elisa, e da qui a valle. Lโ€™itinerario copre un dislivello di oltre 2000 m, piรน 200 m circa di contropendenze. Eโ€™ fattibile, sebbene sconsigliabile, in giornata, ma bisogna tener conto che, oltre alle 11 ore tabellari, occorre prendersi il tempo per fare almeno tre soste. Da ultimo, sebbene non manchi acqua sul sentiero per il rifugio Elisa, รจ bene partire ben riforniti di liquidi. Impegno fisico a parte, comunque, questa escursione รจ a dir poco entusiasmante perchรฉ oltre alla varietร  del percorso, regala stupendi scenari nei contrasti tra anfiteatri rocciosi, lunghe pareti verticali, canali inquietanti e spettacoli di verde tra erba e mughi.

Descrizione

Lasciata lโ€™auto al parcheggio si continua a piedi per la strada asfaltata che in breve conduce a una piazzola sulla sinistra con la segnalazione di tutti i sentieri che partono da Rongio.
Si volge a sinistra in direzione del Rifugio Elisa, sentiero n. 14. Per la descrizione del percorso vedere la relazione โ€œRifugio Elisaโ€ di Ermanno Panara, 2009.
Arrivati al rifugio in poco meno di tre ore, una palina segnaletica sul lato sinistro porta lโ€™indicazione del sentiero n. 16 (Rifugio Bietti -Canalone della Val Cassina). Lo si imbocca salendo il prato sovrastante ed entrando in una zona boscosa. Si risale un gradone di roccia (catena) e, continuando verso ovest, si perviene al โ€œBaitel de la Spaรนlaโ€, bella costruzione in pietra, restaurata e ben tenuta. Si attraversa la Valle dei Chignoli e, dopo un tratto in cui il sentiero si incunea tra due massi, di perviene a una palina segnaletica, punto di incontro con lโ€™itinerario n. 16a (i Chignoli) che percorreremo al ritorno. Si continua sulla traccia con andamento pianeggiante che taglia a mezza costa i prati della Val Meria . Di lato a destra incombono le pareti strapiombanti del Sasso Carbonari, di fronte giganteggia la mole del Sasso Cavallo.
Si raggiunge infine un incrocio da cui risale una traccia che, staccatasi dal sentiero principale a quota 1250 m, porta direttamente verso lโ€™imbocco della Val Cassina. (Abbiamo visto la segnalazione sulla sinistra, ma il sentiero era poco visibile tra lโ€™erba ed abbiamo preferito restare sul percorso โ€œufficialeโ€).
Si svolta quindi a destra per portarsi allโ€™imbocco del canalone di Val Cassina, profondo solco che separa il Sasso Cavallo dal Sasso Carbonari aprendo una breccia di accesso tra la val Meria e il Releccio, dove รจ situato il rifugio Bietti.
Si raggiunge lโ€™imbocco a quota 1580 m. La vista di pareti enormi, separate da un canale stretto che pare voglia finire contro un alto muro di massi รจ inquietante. Entrando nella gola si scopre invece che il percorso รจ ben segnalato da bolli rossi , dalle indicazioni del sentiero n. 16 e dai quadrati di vernice distintivi dellโ€™Alta Via delle Grigne. In questo tratto รจ facile trovare neve fino a stagione inoltrata.
Si seguono quindi i bolli, aggirando grossi massi e superando facili rocce, a volte aiutati da tratti di catena e da qualche staffa. Si percorre cosรฌ il canalone fino al suo fondo. Una scala rossa, posta su un grosso masso, aiuta a risalirlo. Segue poi un tratto verticale facilitato da numerose staffe, catena e cavo. Di seguito si supera un canalino con lโ€™ausilio di una catena ed infine ancora unโ€™ultima lunga catena a terra aiuta a risalire una placca inclinata che conduce allโ€™uscita del canalone. Qui รจ importante stare molto attenti a non scaricare sassi. Si sbuca al sole, in un paesaggio completamente diverso in cui si alternano prati, mughi e pareti rocciose. Dietro di noi la testata del Sasso Cavallo sembra meno austera vista da questa angolazione. Si risalgono ripidamente prati e dossi erbosi finchรฉ si nota in alto, a quota 1624 m, la segnaletica che indica a sinistra la continuazione del sentiero n. 16 per il rifugio Bietti e a destra lโ€™itinerario n. 26 che conduce al rifugio Brioschi attraverso la via ferrata Cai Mandello. Fin qui ore 4:30.
Si volge a destra su traccia in discesa a ridosso di una paretina rocciosa, quindi si torna a salire superando una placca rocciosa e ripidamente, su terreno franoso di sassi molto mobili e roccette erbose, si rimonta faticosamente il canale che adduce allโ€™attacco della via ferrata situato su una sella posta tra due pareti di roccia (Bocchetta di Val Cassina).
Indossata lโ€™imbragatura e il casco si affronta la parete di destra su una scala ed alcune staffe, quindi si continua la facile ferrata che, con percorso molto vario e divertente, percorre la cresta del Sasso Carbonari in un ambiente davvero affascinante. Sulla sinistra (a nord) si osserva la valle del Sasso Cavallo e la conca del Releccio sovrastata da un anfiteatro di pareti rocciose, ghiaioni, residui di neve e canaloni scoscesi che costituiscono il versante nord della Grigna Settentrionale. Giร  dalla partenza รจ visibile in alto a sinistra la vetta ed il rifugio Brioschi.
Infine, dopo infiniti saliscendi, la catena va a morire su un sasso tra lโ€™erba con la scritta a vernice โ€œFineโ€. Eccoci arrivati alla Bocchetta del Releccio (2259 m). Ancora poche decine di metri su prato e si incrocia il sentiero n. 7 della Traversata Alta. Si imbocca a sinistra la mulattiera che risale la panoramica cresta e raggiunge il rifugio Brioschi e la croce di vetta (2410 m, ore 7).
Dopo una adeguata sosta si scende per la stessa via di salita sul sentiero della Traversata Alta, si supera la Bocchetta del Releccio e si prosegue fino alla Bocchetta della Bassa (2117 m, ore 7:30) presso cui รจ situato il bivacco Ugo Merlini. Qui una palina segnavia indica lโ€™arrivo del sentiero n. 16A o sentiero dei Chignoli.
Si scende la ripida costa su terreno detritico e instabile e dopo numerose svolte ci si porta a sinistra verso un canale franoso oltre il quale si intravvede la traccia di sentiero sul prato. La si raggiunge e si scende ripidamente la costa erbosa con percorso a serpentine strette. Ora bisogna superare la balza rocciosa scendendo con cautela dapprima per facili roccette, poi dentro un ripido canalino. Aiutandosi con la catena e i numerosi appigli ci si abbassa fino a raggiungere la base dello Zucco dei Chignoli.
Da qui si ritrovano i prati traversati la mattina a mezza costa. Seguendo la traccia sullโ€™erba si arriva cosรฌ al bivio con il sentiero n. 16 diretto alla Val Cassina. Ore 9:30.

A questo punto si puรฒ proseguire verso il rifugio Elisa oppure รจ possibile accorciare il percorso girando a destra per il sentiero n. 16. Dopo qualche centinaio di metri si incontra sulla sinistra un cartello in legno con la scritta โ€œMandelloโ€. Si scende un bel sentiero che entra nella vegetazione e raggiunge senza ulteriori fatiche il Baitello dellโ€™Aser (1340 m) sullโ€™itinerario 14 percorso allโ€™andata che in altre due ore conduce a Rongio.

 

Galleria fotografica

© 2021 - Rita Tarussello
© 2010 - Rita Tarussello
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Ci siamo stati
ser59

A cura di:

Grigna Settentrionale, da Rongio
martedรฌ 13 dicembre 2011

M. Grignone

Tracciato via con matรน87 poi seguiti a distanza da altre 8 persone neve non portante nella parte iniziale della cresta poi migliore ma con alternanza di neve meno consolidata. Per il ritono indispensabili ciaspole nel vallone neve marcia Partiti 6.45 arrivati alle 11.30 Tracciato via con matรน87 poi seguiti a distanza da altre 8 persone neve non portante nella parte iniziale della cresta poi migliore ma con alternanza di neve meno consolidata. Per il ritono indispensabili ciaspole nel vallone neve marcia Partiti 6.45 arrivati alle 11.30
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ermanno

A cura di:

Grigna Settentrionale, da Rongio
lunedรฌ 05 luglio 2010

Grigna Settentrionale

Percorso che merita di essere fatto con condizioni climatiche piรน favorevoli; il caldo torrido e l'afa obbligano ad una costante e continua idratazione, e l'acqua pesa. Il percorso รจ spettacolare, comodo (e lungo) sino al Rifugio Elisa, diventa impegnativo per ogni metro successivo. Il canalone della Val Cassina impegna maggiormente della ferrata Cai Mandello, pur non essendo considerato una ferrata in senso stretto. La discesa dai Chignoli รจ un altro punto particolarmente impegnativo perchรจ giunge dopo molte ore di cammino e la stanchezza si รจ giร  fatta sentire. Il terreno franoso e scivoloso, nonchรจ ripidissimo, obbliga alla massima concentrazione. Una caduta sarebbe rovinosa. Ma lo spettacolo che si gode per tutto il percorso ripaga della fatica; confesso perรฒ che gli ultimi chilometri sono stati un'autentica sofferenza, attenuata da un magnifico temporale che, forse per pietร , si รจ scatenato raffreddando la mia temperatura che era a livelli di allarme. Credo che le Grigne, per un pezzo, non vedranno comunque la mia presenza... Percorso che merita di essere fatto con condizioni climatiche piรน favorevoli; il caldo torrido e l'afa obbligano ad una costante e continua idratazione, e l'acqua pesa. Il percorso รจ spettacolare, comodo (e lungo) sino al Rifugio Elisa, diventa impegnativo per ogni metro successivo. Il canalone della Val Cassina impegna maggiormente della ferrata Cai Mandello, pur non essendo considerato una ferrata in senso stretto. La discesa dai Chignoli รจ un altro punto particolarmente impegnativo perchรจ giunge dopo molte ore di cammino e la stanchezza si รจ giร  fatta sentire. Il terreno franoso e scivoloso, nonchรจ ripidissimo, obbliga alla massima concentrazione. Una caduta sarebbe rovinosa. Ma lo spettacolo che si gode per tutto il percorso ripaga della fatica; confesso perรฒ che gli ultimi chilometri sono stati un'autentica sofferenza, attenuata da un magnifico temporale che, forse per pietร , si รจ scatenato raffreddando la mia temperatura che era a livelli di allarme. Credo che le Grigne, per un pezzo, non vedranno comunque la mia presenza... Avvistamenti faunistici: Capreolus capreolus
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