Grigna Settentrionale, da Rongio
Introduzione
Lโaccesso diretto alla Grigna Settentrionale dal versante lariano รจ effettuabile da Rongio, frazione di Mandello del Lario. Lโescursione, molto lunga e impegnativa, percorre da ovest a est buona parte della Val Meria, raggiunge il rifugio Elisa, poi torna a ovest per infilarsi nel canalone della Val Cassina. Lo risale fino a intercettare la via ferrata Cai Mandello che percorre la cresta del Sasso Carbonari e sbuca alla Bocchetta del Releccio, 200 m sotto la vetta della Grigna Settentrionale. Il ritorno avviene scendendo il primo tratto della Traversata Alta fino alla Bocchetta della Bassa, imboccando poi il sentiero dei Chignoli che ripidamente conduce nei pressi del rifugio Elisa, e da qui a valle. Lโitinerario copre un dislivello di oltre 2000 m, piรน 200 m circa di contropendenze. Eโ fattibile, sebbene sconsigliabile, in giornata, ma bisogna tener conto che, oltre alle 11 ore tabellari, occorre prendersi il tempo per fare almeno tre soste. Da ultimo, sebbene non manchi acqua sul sentiero per il rifugio Elisa, รจ bene partire ben riforniti di liquidi. Impegno fisico a parte, comunque, questa escursione รจ a dir poco entusiasmante perchรฉ oltre alla varietร del percorso, regala stupendi scenari nei contrasti tra anfiteatri rocciosi, lunghe pareti verticali, canali inquietanti e spettacoli di verde tra erba e mughi.
Descrizione
Lasciata lโauto al parcheggio si continua a piedi per la strada asfaltata che in breve conduce a una piazzola sulla sinistra con la segnalazione di tutti i sentieri che partono da Rongio.
Si volge a sinistra in direzione del Rifugio Elisa, sentiero n. 14. Per la descrizione del percorso vedere la relazione โRifugio Elisaโ di Ermanno Panara, 2009.
Arrivati al rifugio in poco meno di tre ore, una palina segnaletica sul lato sinistro porta lโindicazione del sentiero n. 16 (Rifugio Bietti -Canalone della Val Cassina). Lo si imbocca salendo il prato sovrastante ed entrando in una zona boscosa. Si risale un gradone di roccia (catena) e, continuando verso ovest, si perviene al โBaitel de la Spaรนlaโ, bella costruzione in pietra, restaurata e ben tenuta. Si attraversa la Valle dei Chignoli e, dopo un tratto in cui il sentiero si incunea tra due massi, di perviene a una palina segnaletica, punto di incontro con lโitinerario n. 16a (i Chignoli) che percorreremo al ritorno. Si continua sulla traccia con andamento pianeggiante che taglia a mezza costa i prati della Val Meria . Di lato a destra incombono le pareti strapiombanti del Sasso Carbonari, di fronte giganteggia la mole del Sasso Cavallo.
Si raggiunge infine un incrocio da cui risale una traccia che, staccatasi dal sentiero principale a quota 1250 m, porta direttamente verso lโimbocco della Val Cassina. (Abbiamo visto la segnalazione sulla sinistra, ma il sentiero era poco visibile tra lโerba ed abbiamo preferito restare sul percorso โufficialeโ).
Si svolta quindi a destra per portarsi allโimbocco del canalone di Val Cassina, profondo solco che separa il Sasso Cavallo dal Sasso Carbonari aprendo una breccia di accesso tra la val Meria e il Releccio, dove รจ situato il rifugio Bietti.
Si raggiunge lโimbocco a quota 1580 m. La vista di pareti enormi, separate da un canale stretto che pare voglia finire contro un alto muro di massi รจ inquietante. Entrando nella gola si scopre invece che il percorso รจ ben segnalato da bolli rossi , dalle indicazioni del sentiero n. 16 e dai quadrati di vernice distintivi dellโAlta Via delle Grigne. In questo tratto รจ facile trovare neve fino a stagione inoltrata.
Si seguono quindi i bolli, aggirando grossi massi e superando facili rocce, a volte aiutati da tratti di catena e da qualche staffa. Si percorre cosรฌ il canalone fino al suo fondo. Una scala rossa, posta su un grosso masso, aiuta a risalirlo. Segue poi un tratto verticale facilitato da numerose staffe, catena e cavo. Di seguito si supera un canalino con lโausilio di una catena ed infine ancora unโultima lunga catena a terra aiuta a risalire una placca inclinata che conduce allโuscita del canalone. Qui รจ importante stare molto attenti a non scaricare sassi. Si sbuca al sole, in un paesaggio completamente diverso in cui si alternano prati, mughi e pareti rocciose. Dietro di noi la testata del Sasso Cavallo sembra meno austera vista da questa angolazione. Si risalgono ripidamente prati e dossi erbosi finchรฉ si nota in alto, a quota 1624 m, la segnaletica che indica a sinistra la continuazione del sentiero n. 16 per il rifugio Bietti e a destra lโitinerario n. 26 che conduce al rifugio Brioschi attraverso la via ferrata Cai Mandello. Fin qui ore 4:30.
Si volge a destra su traccia in discesa a ridosso di una paretina rocciosa, quindi si torna a salire superando una placca rocciosa e ripidamente, su terreno franoso di sassi molto mobili e roccette erbose, si rimonta faticosamente il canale che adduce allโattacco della via ferrata situato su una sella posta tra due pareti di roccia (Bocchetta di Val Cassina).
Indossata lโimbragatura e il casco si affronta la parete di destra su una scala ed alcune staffe, quindi si continua la facile ferrata che, con percorso molto vario e divertente, percorre la cresta del Sasso Carbonari in un ambiente davvero affascinante. Sulla sinistra (a nord) si osserva la valle del Sasso Cavallo e la conca del Releccio sovrastata da un anfiteatro di pareti rocciose, ghiaioni, residui di neve e canaloni scoscesi che costituiscono il versante nord della Grigna Settentrionale. Giร dalla partenza รจ visibile in alto a sinistra la vetta ed il rifugio Brioschi.
Infine, dopo infiniti saliscendi, la catena va a morire su un sasso tra lโerba con la scritta a vernice โFineโ. Eccoci arrivati alla Bocchetta del Releccio (2259 m). Ancora poche decine di metri su prato e si incrocia il sentiero n. 7 della Traversata Alta. Si imbocca a sinistra la mulattiera che risale la panoramica cresta e raggiunge il rifugio Brioschi e la croce di vetta (2410 m, ore 7).
Dopo una adeguata sosta si scende per la stessa via di salita sul sentiero della Traversata Alta, si supera la Bocchetta del Releccio e si prosegue fino alla Bocchetta della Bassa (2117 m, ore 7:30) presso cui รจ situato il bivacco Ugo Merlini. Qui una palina segnavia indica lโarrivo del sentiero n. 16A o sentiero dei Chignoli.
Si scende la ripida costa su terreno detritico e instabile e dopo numerose svolte ci si porta a sinistra verso un canale franoso oltre il quale si intravvede la traccia di sentiero sul prato. La si raggiunge e si scende ripidamente la costa erbosa con percorso a serpentine strette. Ora bisogna superare la balza rocciosa scendendo con cautela dapprima per facili roccette, poi dentro un ripido canalino. Aiutandosi con la catena e i numerosi appigli ci si abbassa fino a raggiungere la base dello Zucco dei Chignoli.
Da qui si ritrovano i prati traversati la mattina a mezza costa. Seguendo la traccia sullโerba si arriva cosรฌ al bivio con il sentiero n. 16 diretto alla Val Cassina. Ore 9:30.
A questo punto si puรฒ proseguire verso il rifugio Elisa oppure รจ possibile accorciare il percorso girando a destra per il sentiero n. 16. Dopo qualche centinaio di metri si incontra sulla sinistra un cartello in legno con la scritta โMandelloโ. Si scende un bel sentiero che entra nella vegetazione e raggiunge senza ulteriori fatiche il Baitello dellโAser (1340 m) sullโitinerario 14 percorso allโandata che in altre due ore conduce a Rongio.