Monte Muggio, da Mornico
Accesso
SS 36 uscita Bellano. Seguire le indicazioni per Taceno sulla SP66. Superato Vendrogno si arriva all’abitato di Mornico dove si lascia l’auto in un ampio parcheggio all’ingresso del paese.
Introduzione
Facile escursione in Valsassina in ambiente panoramico sulle Prealpi lombarde e sul lago di Como, particolarmente suggestivo in periodo autunnale.Descrizione
Mornico (975m), frazione del comune di Vendrogno in Valsassina, è un villaggio molto caratteristico. I vicoli e le case sono rimasti quelli di un tempo e a lato delle porte d’ingresso sono poste curiose lastre di pietra che riportano il nome, o più spesso il soprannome, del padrone di casa, tutti rigorosamente nel dialetto locale. Il transito delle auto dentro il paese è vietato, e del resto la larghezza dei vicoli non lo consentirebbe. Arrivando da Vendrogno si parcheggia quindi all’ingresso del paese, dove finisce la strada.
Subito dopo il parcheggio, dopo qualche decina di metri, si trovano le indicazioni per il sentiero
che conduce a Tedoldo. Spesso le indicazioni sono molto “artigianali” (cartelli di legno o bolli rossi in riquadro giallo). Si sale un vialetto a destra, presso la Cà della Maestra, e si svolta subito a sinistra su uno stradello gradinato che immette nel sentiero vero e proprio e che sale abbastanza ripidamente sui prati sovrastanti il paese fino a incontrare una cappelletta.
Si volge a destra, sempre su traccia evidente, entrando in un boschetto di betulle. Si continua in salita su terreno acciottolato e a volte un po’ sdrucciolevole a causa delle foglie bagnate e si perviene a una carrareccia che si segue volgendo a sinistra (indicazione Tedoldo). Dopo poche centinaia di metri un bollo metallico rotondo su palina fa risalire il prato a destra. Si entra in un bosco di betulle, si supera una costruzione in pietra e si continua a salire fino ad uscire all’aperto nei pressi del bel villaggio di Tedoldo (1239m).
Ora le indicazioni conducono dentro l’abitato; si passa tra le case e si sale poi a sinistra in direzione di una bella cappella posta più in alto.
Superato il villaggio ci si inoltra in un bosco rado tra roccette miste ad arbusti di erica e ginepro e poco più avanti, con breve percorso in discesa, ci si porta presso una pozza d’acqua recintata in una zona pianeggiante con alcune panchine di legno. Più oltre, a destra, un largo sentiero risale il bosco.
Poco più avanti si individua sulla sinistra un segno giallo e rosso su una pietra; si risale quindi per una ripida traccia tra roccette e felci; si continua poi, sempre in salita, tra una zona di arbusti tagliati arrivando a un terrazzino che ospita una croce alta e stretta (Croce del Botul). Si prosegue in direzione nord e quindi si percorre un altro tratto in leggera discesa, dove si trova un altro piccolo altare con madonnina, una panchina e una fonte (1379m).
Siamo ormai fuori dal bosco. Il sentiero risale l’anticima del monte Muggio e, dopo un paio di zig zag, svolta in direzione est fino ad arrivare nei pressi dell’Alpe Chiaro (1533m). All’ingresso del piccolo abitato una palina indica le diverse direzioni, tra cui l’anello del Muggio, ma nessuna indicazione per arrivare alla cima, peraltro ben visibile.
E’ necessario pertanto risalire i prati fino ad intercettare il sentiero che porta alla cresta sud-ovest e da lì, senza possibilità di errore, si raggiunge la croce di vetta.
Continuando sulla stessa direzione si scende per prati accanto a un piccolo impianto di sci per giungere all’Alpe Giumello (1538m), piccolo insediamento in zona panoramica, molto ambito tra gli amanti del parapendio.
Dall’Alpe Giumello una carrareccia in piano riporta all’Alpe Chiaro, e quindi al sentiero già percorso.
Dopo aver risalito il dosso all’altezza del piccolo altare con panchina è bene però continuare diritti. La traccia scende tra erba, roccette e rado bosco fino a una zona in cui si trova una fonte in pietra con abbeveratoio. Voltando a sinistra si perviene facilmente al dosso sopra l’abitato di Tedoldo e da qui a ritroso sul sentiero dell’andata.