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Maderhorn, dall’Ospizio del Sempione

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 23/08/2010
Difficoltà
T2
Lunghezza
15.00 Km
Quota di partenza
2011 m
Altezza di arrivo
2901 m
Dislivello positivo
911 m
Tempo di andata
03h00'
Tempo di ritorno
01h45'
Periodo consigliato

Accesso

Lasciata l'autostrada A4 imboccare l'autostrada A26 da seguire per 73,2km sino a Ornavasso. Uscire a Premosello Chiovenda e imboccare la strada statale SS33 del Sempione risalendo la Val d’Ossola e la Val Divredo. Oltrepassato il confine si stato seguire la strada [9] per altri 19 chilometri sino a raggiungere il Passo del Sempione dove, sulla destra, parte una stradina che dopo 300m raggiunge l’ampio parcheggio 🅿️ antistante l’Ospizio.

[1h48'] - [137km]
 Come arrivarci con GMAPS
Come arrivarci con Apple Maps

Le indicazioni qui fornite sono state verificate alla data del rilievo dell’itinerario. Prima di partire è opportuno accertarsi che non siano sopraggiunte variazioni sostanziali sul percorso di accesso al punto di partenza. Pertanto,  per ottenere indicazioni stradali aggiornate e dettagliate, consigliamo l’utilizzo delle app per la navigazione satellitare fornite da Google o Apple.

Introduzione

Il Maderhorn è una vetta che si trova sulla parte terminale della cresta sud ovest che scende dalla Punta Terrarossa e la sua salita si può abbinare anche al passaggio dal rifugio Monte Leone allungandone di poco l’itinerario. Il suo raggiungimento non comporta alcuna difficoltà e consente di avere ad ovest un panorama di prim’ordine sui 4000 di Saas Fee e a nord sulla zona dell’Oberland mentre, più da vicino, si vede la piramide della Punta Terrarossa, il ghiacciaio di Chaltwasser che culmina con la vetta del Monte Leone e l’Hobschhorn che domina la zona dell’ospizio.

Descrizione

Alla sinistra dell’ospizio, di fianco ad un grande pannello di legno, si trovano le paline dell’inizio dell’itinerario che dapprima passa per un breve tratto su una stradina asfaltata indirizzandosi verso alcune baite; superatele si passa sotto uno skilift e successivamente, dopo aver superato un traliccio dell’alta tensione, si arriva in prossimità di una palina (2152 m) dove il sentiero prosegue costeggiando un canalino artificiale. In seguito, aggirato un largo costone, si prosegue in leggera salita traversando a mezzacosta sulla fiancata della montagna dove si attraversa un ruscello su un primo ponticello di legno e, poco dopo, si passa un secondo ponticello per attraversare un altro torrente un po’ più largo del primo. Il sentiero passa poi alla destra dei resti di un pilone di pietre e ,continuando a salire con qualche tornante, giunge ad un ometto di pietre (2459 m) dove sulla destra si stracca una traccia che si dirige verso le morene dell’Homattugletscher e che serve per la salita al monte Leone; ignorata dunque la traccia, si prosegue sulla sinistra di essa attraversando dapprima un piccolo corso d’acqua e successivamente una zona di pietre lisce che adducono ad un altro ponticello oltre il quale si risale, ora più direttamente, un’altra zona di pietre levigate. Attraversati ancora un paio di ponticelli, ci si dirige verso una bastionata che, dopo averne attraversata la base, si rimonta continuando abbastanza ripidamente sul largo filo di una cresta erbosa. Alla sua sommità si tiene la sinistra e si risalgono alcuni dossi erbosi giungendo ad un bivio (2726 m) dove, ignorata la traccia sulla destra, si prosegue indirizzandosi verso una ben visibile morena che si risale obliquando a sinistra; alla sua sommità si apre davanti a noi la parte alta del pietroso vallone di Chaltwasser dove si trova un grande lago glaciale con sul fondo la Bocchetta di Aurona e la Punta Terrarossa, a sinistra, ed il monte Leone con il ghiacciaio di Chaltwasser sulla destra. Il sentiero rimane un po’ alto sul lago e continua, contornando il pendio a sinistra, passando subito dopo ad un bivio (2786 m), dove si tralascia il sentiero che sale a sinistra, e proseguendo a mezzacosta si raggiunge il visibile Monte Leone Hutte che si trova alla base della fiancata della Punta Terrarossa. Dal rifugio si prende una traccia che, dopo aver tagliato in leggera salita e per tutta la sua lunghezza il pendio pietroso sotto la Punta Terrarossa, giunge all’insellatura di Maderlike dalla quale si prosegue sulla dorsale verso ovest e si raggiunge in breve la panoramica vetta sulla quale si trova un basso omino di pietre.

Galleria fotografica

© 2021 - Giancarlo Beretta
© 2010 - Giancarlo Beretta
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Ci siamo stati