Colle di Bassa Serra, da Pont Serrand
A cura di:
Ivano Ruffoni
Accesso
Raggiunta l'uscita dell'Autostrada di Morgex si risale la strada statale sino a Prรฉ-Saint-Didier e da qui ci si dirige verso La Thuile. Raggiunta La Thuile salire verso il Passo del Piccolo San Bernardo, oltrepassare Pont Serrand e procedere fino al sesto tornante successivo. Al centro del tornante, sulla destra, dopo le indicazioni per il Monte Laityre, un piccolo parcheggio precede la strada sterrata, segnavia numero , da seguire.
Introduzione
Descrizione
0h00' Dal parcheggio si segue la strada sterrata che, fra qualche abete, scende leggermente verso la Dora di Verney fino alla deviazione a destra verso il ponte sul torrente. La traccia ora procede tenendosi poco sopra il pianoro fino a ri-incrociare la sterrata. Una ripida salita sul pendio erboso, su una traccia confusa dai numerosi passaggi di bestiame, conduce all'alpeggio di Chantรฉ (1993m).
0h40' Sopra l'alpeggio si riprende la sterrata fino a Plan-Veyle (2080m, 0h50').
A destra, di nuovo fra tracce confuse, sale il sentiero che, dopo poco, incrocia il segnavia per il Laityre. Tenendo la sinistra con modesta pendenza si risale il vallone oltrepassando i ruderi di Biolettaz e, sotto le pendici del Monte Ouille, si passa alla destra di ciรฒ che rimane dell'alpeggio di Entre-deux-Eaux. Il sentiero, dopo essersi avvicinato alle copiose cascate, svolta prima a destra e poi a sinistra, guadagna un ripiano e qualche microscopico laghetto e sale ad una pozza e all'alpeggio di Crotti. Dopo un breve tratto in salita una diagonale in leggera discesa conduce al vallone delle sorgenti della Dora di Verney. A destra si risalgono alcuni dossetti erbosi e, con lo spendido sfondo dell'Aiguille des Glaciers, si guadagna il Colle di Bassa Serra (2737m, 3h00'), in prossimitร dei resti di una casermetta militare.
Nelle giornate serene il panorama sul gruppo del Monte Bianco รจ incredibile.
Il ritorno รจ per il medesimo itinerario.
Ci siamo stati
A cura di:
Ermanno Panara
Colle di Bassa Serra
Gita invernale, nonostante la data (24 luglio, ma guardate le foto). freddo intenso, vento e nevischio; schiarite solo al ritorno. Il primo tratto di sentiero, nella vallata ricca di alpeggi, risente delle abbondanti piogge, ma soprattutto del passaggio delle moltissime mucche al pascolo; i sentieri in basso sono ridotti a fangosi e maleodoranti acquitrini. I sentieri e le indicazioni si perdono a causa non delle mucche, ma di chi non ha nessun interesse a mantenerle tali; nessuna palina se non dopo gli alpeggi, pochi numeri tracciati sui sassi, inesistenti o rimossi nei punti chiave. Risultato: ricerca affannosa del sentiero nonostante la cartina, trovato, appunto, dopo gli ultimi alpeggi. Anche le paline ci mettono del loro; alla partenza vengono indicate tre ore; a giudizio di tutti i partecipanti, che non sono proprio dei dormiglioni, manca almeno un'ora; le tre ore sono state raggiunte solo al ritorno con un passo decisamente veloce. Avvistamenti faunistici: Aquila chrysaetos, Falco pellegrino
