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Borna da Ghiasa, da Erésaz

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A cura di:

Ultimo rilievo: 19/03/2014
Difficoltà
T2
Lunghezza
1.00 Km
Quota di partenza
1187 m
Altezza di arrivo
1309 m
Dislivello positivo
133 m
Tempo di andata
00h30'
Tempo di ritorno
00h20'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Raggiunta l'uscita dell'autostrada A5 di Châtillon Saint-Vincent di gira a destra verso Saint-Vincent, al semaforo si prosegue dritti passando sotto la statale e dopo 1.5 km si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Colle di Joux e Emarèse. A 11 km dal casello, poco dopo le antenne di Salirod , si gira a destra per Erèsaz e dopo 3.8 km all'interno dell'abitato si vede sulla sinistra il cartello che indica Borna da Ghiasa. Si lascia l'auto subito dopo, nel parcheggio sulla destra.

Introduzione

La Borna da Ghiasa, il Buco del Ghiaccio in italiano, è una cavità profonda una trentina di metri dalla quale nei mesi estivi esce un flusso di aria fredda. Tale proprietà veniva sfruttata dagli abitanti del luogo per la conservazione delle derrate. Il piccolo ambiente era chiuso dalla porta che si trova ora adagiata all'interno e il parroco del villaggio ne conservava la chiave. L'origine della corrente d'aria fredda sembra sia da mettere in relazione con le fratture profonde che vi sono nel sottosuolo, provocate dalla DGPV (Depressione Gravitativa Profonda di Versante): una lentissima frana innescata dal ritiro del ghiacciaio balteo che porta l'intero settore del comune di Emarèse a scivolare verso il fondovalle con un movimento impercettibile.
La Borna da Ghiasa è uno dei numerosi geositi presenti in Valle d'Aosta, chi desidera approfondire l'origine e le particolarità di questa curiosità geologica può consultare la scheda relativa sul sito della regione, ricca di informazioni scientifiche e cartografiche.

Il cartello che avverte della possibile presenza di fibre di amianto è dovuto alla presenza di una miniera amiantifera che si trova a nord dell'itinerario percorso, a monte del villaggio di Cheissan. Il filone è ricco di minerale a fibra lunga, pregiato perché facilmente lavorabile. Venne scoperto nel 1872 e sfruttato con alterne fortune fino al 1968 quando l'estrazione venne definitivamente abbandonata a causa della pericolosià del materiale.

Descrizione

Si seguono le indicazioni per la Borna da Ghiasa percorrendo il sentiero 1 selciato che sale tra le case gli appezzamenti cintati di Erésaz fino a raggiungere un ponticello a monte del villaggio. Poco dopo il sentiero si restringe, si prosegue tagliando a mezza costa una scarpata poi si attraversano i pascoli pianeggianti fino ad incontrare all'inizio del bosco di conifere un cartello inquietante che avverte della possibile presenza di amianto. Si entra nella macchia e poco prima di arrivare alla Borna da Ghiasa si attraversa un ripido pendio roccioso che le conifere hanno colonizzato a fatica.

Si entra nella cavità da una fessura della roccia che nel punto più stretto misura una quarantina di centimetri, il vano della porta è alto circa un metro e ottanta ed è chiuso da un piccolo muro in pietra. All'interno si trova adagiata la porta d'entrata e sulla sinistra separata da una balaustra in legno lunga 2 metri e mezzo si vede la bocca della frattura verticale ampia circa un metro per 80 cm che scende all'interno del versante per una trentina di metri.

Pericolo Oggettivo: non inoltrarsi all'interno della Borna di Ghiasa senza opportuna attrezzatura speleologica; attenzione: pericolo crolli e caduta massi

Borna da Ghiasa (1310 m) - © 2006 Gian Mario Navillod  Borna da Ghiasa (1310 m) - © 2006 Gian Mario Navillod  Borna da Ghiasa (1310 m) - © 2006 Gian Mario Navillod  Borna da Ghiasa (1310 m) - © 2006 Gian Mario Navillod  Borna da Ghiasa (1310 m) - © 2006 Gian Mario Navillod
La partenza Inizio del bosco di conifere Cartello inquietante Ripido pendio roccioso La bocca della frattura verticale

Ci siamo stati