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Aiguille Savoie, dal Rifugio Dalmazzi

giancarloberetta

A cura di:

Ultimo rilievo: 01/10/2006
Difficoltà
AD
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
2584 m
Altezza di arrivo
3604 m
Tempo di andata
06h30'
Tempo di ritorno
03h30'
Periodo consigliato

Introduzione

Bella montagna, anche se di modeste proporzioni, la cui lunga cresta sud-est, ripida sotto la vetta, si protende verso il Ghiacciaio di Triolet. E' una salita che ha il sapore alpinistico di altri tempi sia per i luoghi dai panorami di alta montagna diversi dai soliti e sia per l'affollamento che non è certo quello delle più famose vie del Bianco o del Rosa anche se, dopo l'apertura di numerose vie di arrampicata nel bacino del Triolet, negli ultimi anni il rifugio, appena ristrutturato, è abbastanza frequentato dai climbers.

Descrizione

Dal rifugio si imbocca il sentiero pianeggiante che taglia il pendio erboso-sassoso e sale fino a raggiungere la morena laterale sinistra del Ghiacciaio di Triolet, la si sale fino a trovare un punto conveniente per discenderla e mettersi sulla lingua del ghiacciaio subito sopra la zona crepacciata. Raggiungere una lieve depressione che il ghiacciaio forma sotto il contrafforte sud-est dell'Aiguille Savoie, la si oltrepassa fino alla base delle rocce del suddetto contrafforte e ci si porta a destra sul ramo del ghiacciaio che conduce al Col du Piolet. Dal dorso nevoso si prende il filo della cresta spostandosi sul suo lato sinistro (III) in direzione di un pilastro giallo e, senza raggiungerlo, si prosegue sul filo di cresta per un breve e stretto camino (IV). Alla sua uscita ci si innalza per alcuni metri per continuare poi per un lungo tratto facile e, dopo aver passato alcuni intagli e risalti sul lato sinistro, si giunge ad un gendarme molto slanciato, alla cui base la cresta è formata da una successione di placche inclinate, e dopo averle salite si contorna quest'ultimo a sinistra per arrivare ad una forcella con neve a sinistra della larga parete est (conviene dare un'occhiata verso ovest alla parete nord delle Jorasses con il "linceul" (il ghiacciaio sospeso). Da qui riportarsi per alcuni diedri e paretine sul filo della cresta che si innalza a sinistra e raggiungere un ripiano roccioso alla base dell'ultimo risalto. Questo si presenta giallo e liscio ed offre una magnifica ed esposta arrampicata: si attacca appena a sinistra dello spigolo e si sale su minutissimi appigli fino a raggiungere un chiodo per attrezzare la sosta. Si prosegue direttamente su lastre di ottima roccia fino ad un terrazzo (IV+) e, con un altro tiro di corda di arrampicata più facile, si giunge sulla vetta. Da questa si può ammirare, verso est, la vicina ed imponente sagoma dell'Aiguille de Triolet e, verso ovest l'Aiguille de Leschaux e l'Aiguille de Talèfre.

Discesa

La discesa è tutta attrezzata in doppia lungo la parete sud (nelle giornate di maggior affollamento si incontrano alpinisti che salgono dalla stessa via e quindi magari attendere che finiscano il tiro di corda per giungere alla sosta).
Dalla vetta si percorre qualche metro verso la parete sud e, visto il primo ancoraggio, ci si cala lungo la parete (attenzione che per trovare il quarto ancoraggio bisogna spostarsi un po' a sinistra). Senza problemi si giunge alla parte alta del Ghiacciaio di Triolet e da qui facilmente si torna al rifugio.


 

Bibliografia

  • Guida Vallot Monte Bianco vol. 2

Cartografia

  • [[Monte Bianco Courmayeur]], Carta dei sentieri foglio 1 1:25000, L'Escursionista Editore, Rimini, 2008

 


Galleria fotografica

© 2021 - Giancarlo Beretta
© 2011 - Giancarlo Beretta
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