Passo di Sona, da Contrada Biorca
Introduzione
Gita bellissima ma inspiegabilmente semisconosciuta, che raggiunge un valico di importanza locale (collegamento fra alpeggi) non riportato né quotato sulle carte. Un lungo tratto iniziale di spostamento mantiene una pendenza sufficiente a veloci scivolate in discesa; poi il resto è su terreno ideale con un tratto ripido (la salita si effettua qui con secche inversioni distanziate di pochi metri), per sbucare sui vasti ripiani aperti, dove il panorama fa dimenticare anche la fatica.
Descrizione
Dal parcheggio innevato della Contrada Biorca 1140m si segue la pista forestale fino al bivio segnalato - palina del Parco delle Orobie Valtellinesi - nei pressi della Contrada Bagini; si attraversa il torrente su di un ponte stretto e intasato di neve e si comincia a salire fra le baite sparse della Contrada Barbera 1298m (alcune risalenti al '700). In breve la pendenza diminuisce e si segue in dolce salita la traccia che percorre la Val di Lemma, fino a raggiungere le due baite della Casera di Sona Bassa 1582m, riconoscibili anche per la presenza di una piccola teleferica. Il tratto fin qui descritto - tecnicamente facilissimo - è consigliabile che venga percorso con neve molto stabile o, meglio, quando i numerosi canali abbiano già scaricato. Si prosegue sul fondovalle oltre le baite fino circa all'altezza della Casera di Lemma Bassa, dove si volta a destra andando a risalire il ripido bosco di radi larici lungo un dosso arrotondato compreso fra due valloni (il destro più profondo, percorribile con cautela in discesa). Alla quota presumibile di 2000 m circa la pendenza comincia a calare e gli spazi si aprono sui pascoli superiori di Sona Alta; si procede al centro di un panorama indimenticabile mantenendo la sinistra, fino a raggiungere un crinale accennato, compreso fra il Pizzo Vallone 2249m e la Cima di Lemma Occidentale 2266 (nome non riportato sulle carte e nota localmente come "Piz de Caviscioela"). La discesa si effettua sul percorso di andata o nei suoi pressi, con lunghi e ripidi tratti (35°/40° circa) di neve polverosa.