Tête de Cou, dal parcheggio di Machaby
Accesso
Lasciata l'autostrada all'uscita di Verrès svoltare a destra imoboccando la strada statale in direzione di Torino. Superare l'abitato di Verrès e, dopo 4,5 chilometri, si raggiunge la rotonda di Arnad. Prendere la seconda uscita e proseguire verso in direzione del centro abitato unable to parse seguendo le indicazioni per il Santuario di Machaby. Risalire la strada comunale per circa 2 chilometri costeggiando il complesso della chiesa romanica di San Martino e passando nei pressi del Castello dei Valleise sino ad incontrare il bivio per l'area parcheggio di Machaby: proseguire diritto per circa 700 metri sino ad incontrare un ampio parcheggio ove lasciare l'auto. Nell'area è presente un pannello con le indicazioni della rete sentieristica comunale.
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Introduzione
Descrizione
Si ridiscende la strada sino ad incontrare una palina segnaletica riportante il sentiero (4): qui si svolta a sinistra e si imbocca l'ampia mulattiera lastricata che conduce a Machaby. Si incontra subito un "tzapelet" (antico oratorio con affreschi usato nelle processioni) e si prosegue superando un torrente su di un ampio ponte in legno. Si prosegue lungo la stradina lastricata entrando nel bosco di castagno (Castanea sativa), dopo una svolta a destra si prosegue per qualche minuto sino a raggiungere il Santuario di Machaby (691m, 0h15'): l'eduificio, eretto nel XV secolo è dedicato alla Madonna delle Nevi con festa annuale ogni 5 agosto.
Si prosegue lungo la stradina ed in pochi minuti si raggiunge, nei pressi di un altro oratorio, la località detta "Pradouegne" (ampio pianoro sotto castagni secolari) e al villaggio di Machaby: è consigliata una breve visita al villaggio per osservare i caratteristici Dzerby.
Ritornati a Pradouegne si può approfitare di una pausa eno-gastronomica all'agriturismo "Lo Dzerby" di Cesarino Bonin per poi proseguire il percorso verso i resti della fortificazione del Tenente Lucini (717m, 0h25'). Poco dopo il ricovero si incontra il bivio per discendere verso Bard: attualmente tale sentiero è chiuso da un'ordinanza del sindaco di Arnad per rischio frane. Si procede lungo la comoda strada che con una serie di tornanti si addentra nuovamente nel bosco; ogni tanto si aprono scorci panoramici, soprattutto sul non lontano Paretone, culla del free-climbing valdostano. Lentamente si raggiunge una piccola radura dove sono presenti i resti di altre fortificazioni militari su di un pianoro nel quale sorgeva il villaggio di Arbeadze (824m, 0h50'). Qui si abbandona la stradina e si inizia a procedere lungo la bellissima mulattiera lastricata. Lungo la salita si incontrano ancora un paio di casolari ristrutturati per poi entrare nuovamente nel bosco di castagno. Dopo alcuni tornanti si incontra un bivio (899m, 1h05'): una flebile traccia di sentiero diparte sulla destra di un tornante per raggiungere la base del famoso Pilastro Lomasti. Ovviamente si trascura questa deviazione e si procede ancora all'interno del bosco ove la mulattiera compone una serie infinita di svolte, sempre sorretta da impeccabili muri a secco. Superati i mille metri il castagno lascia posto al faggio (Fagus sylvatica) e alla betulla e, poco dopo, la mulattiera lascia il passo ad una stradina erbosa. Lentamente ci si avvicina al colle e la vegetazione si dirada sino a raggiungere l'ampia radura che precede il villaggio di La Cou. Si supera un piccolo fontanile in legno e si raggiunge infine La Cou (1379m, 2h20'). All'altezza di una casa ristrutturata si svolta a destra e si percorre un sentierino che, con una serie di saliscendi, raggiunge infine la nostra meta: la Tête de Cou (1410m, 2h30')
Dalla cima si può godere di interessanti scorci panoramici sull'alto Canavese, la bassa valle e tutto il corollario montuoso dal Bec Renon al lontano Grand Combin.
Il ritorno avviene per la medesima via dell'andata (1h30').
Il santuario non sempre è aperto al pubblico a causa dei numerosi furti avvenuti nel corso degli anni e si può visitare in occasione dei riti religiosi (il 5 agosto festa patronale con processione e messa). All'interno le pareti e le volte sono affrescate e ricoperte da stampelle e bastoni ex-voto. All'esterno si può percorrere un Rosario seguendo i dipinti nelle nicchie in pietra.