Le isole du Frioul
Introduzione
Con pochi minuti di navigazione dal Vieux-Port di Marsiglia si raggiungono le isole del mini arcipelago del Frioul (If, Pomègues e Ratonneau, le ultime due unite da una diga artificiale). Hanno un passato di porto di quarantena e/o lazzaretto per infetti, poi terreno militare (ancora oggi ci sono spazi "chiusi" per questa ragione) ed infine riserva naturale. Il consiglio è ovviamente quello di andarci in periodi non troppo turistici (giugno e settembre) quando si può ancora approfittare del sole e del mare senza essere in compagnia di orde di turisti. Gli esperti di botanica e di fauna marina, invece, sanno da soli quale è il periodo di maggiore interesse per loro... Si arriva al porto costituito in buona parte dalla diga artificiale e si sbarca sull'isola di Ratonneau, caratterizzata da un insieme di case dallo stile piuttosto discutibile. Si percorre tutto il passeggio e si raggiunge la diga che ci porta a Pomègues.
Descrizione
Le due isole costituiscono l'angolo più arido di Francia, quindi, in ragione del clima, prevedere una buona scorta di liquidi, dato che il solo rifornimento possibile è nei bar del porto, tutt'altro che economici. Per una prima vista panoramica, dopo la diga prendere il bivio a sinistra per il Fort de Pomègues, che però non è visitabile essendo presidio militare. Da lassù si può vedere il golfo di Marsiglia e la città, oltre che l'insieme dell'isola di Ratonneau con in un angolo le rovine dell'ex ospedale Caroline, in perenne restauro! Si effettua una inversione di marcia. Poco dopo si prende una scorciatoia che ci riporta sull'ampia strada carrozzabile (percorsa solo da rari mezzi dell'ente parco), dove sono posti diversi pannelli esplicativi delle peculiarità botaniche, geologiche e faunistiche dell'isola. In circa 1 ora e mezza si raggiunge e si supera il punto panoramico costituito dalla Tour de Pomègues (non visitabile) e si arriva alla Batterie de Cavaux (una ex postazione militare costituita da piazzole per l'artiglieria, bunker e acquartieramenti vari ormai diroccati). Per il ritorno prendere il Sentier du Lys de sable, che porta ad una insenatura dove anticamente c'era il porto di quarantena della città di Marsiglia, e che invece ora ospita qualche piccolo diportista e soprattutto le vasche di un centro sperimentale di acquacoltura. Sia lungo il percorso dell'andata che su quello del ritorno si aprono piccole insenature rocciose (calanques), facilmente raggiungibili dalla strada principale, che costituiscono un ambiente ideale per un bagno di sole e di mare (regolarsi a seconda della direzione del vento se sostare sul versante nord o su quello meridionale dell'isoletta). Ritornati al porto turistico si prosegue con la visita dell'isola di Ratonneau, continuando lungo la strada asfaltata che dal porto punta in direzione della città di Marsiglia, mantenendosi quasi in piano lungo il profilo dell'isola. In 50' si supera una calanque dove c'è l'unica (forse) spiaggia sorvegliata; si sfiorano le rovine dell'ex ospedale Caroline, costruito nel punto più ventoso per far soffiare via i miasmi delle malattie ritenute contagiose e si arriva ad un punto panoramico sul castello di If, famoso soprattutto per le invenzioni letterarie ad esso legate (Conte di Montecristo) e i prigionieri illustri mai rinchiusi nelle sue prigioni (le Masque de Fer e il Marchese De Sade). Infine sempre nei 50' minuti si raggiunge la punta estrema dell'isola verso la città di Marsiglia: il Cap de Croix, con il suo immancabile arredo fatto di piazzole d'artiglieria dismesse. In 25' si raggiunge poi il punto più alto dell'isola, cioè le rovine del Fort de Ratonneau ed in ulteriori 30', si arriva all'estremità opposta dell'isola, il belvedere sovrastante il Fort de Brigantin, che invece è in parte restaurato e chiuso al pubblico. Rientrare per un sentiero a mezza costa in direzione del porto, non prima di aver effettuato una sosta alla Plage du Grand Soufre, proprio alle spalle del paesino. Il ritorno in città avviene con le motonavi di linea. Galleria fotografica