La Piana, da Borca
Accesso
Da Milano si prende l'autostrada per Gravellona Toce e quindi Domodossola. Si esce a Piedimulera e si seguono le indicazioni per Macugnaga. Arrivati a Borca una delle prime frazioni di Macugnaga si gira a sinistra seguendo le indicazioni miniera Guia. Sempre a sinistra per la strada principale si raggiunge il parcheggio distante qualche centinaio di metri.
Introduzione
Macugnaga è giustamente famosa per la parete est del Monte Rosa la parete più himalayana delle Alpi. Ma da riscoprire sono anche tanti itinerari che storicamente hanno avuto un'importanza fondamentale per l'economia locale dove ancora oggi si trovano i resti delle miniere d'oro presenti in zona e soprattutto alpeggi che ancora vengono caricati da giovani che vogliono continuare la tradizione del malgaro e formaggiaro.
Descrizione
Dal parcheggio dentro Borca, si trova immediatamente il cartello che indica il lago delle Fate, grazioso laghetto artificiale la cui diga chiude la val Quarazza. Ci si immette quindi per la storica mulattiera che in alcuni tratti conserva il selciato originale in altri è stata in parte bitumata. Tra splendidi faggeti senza eccessiva pendenza di prende quota arrivando così sotto la diga (0h30'). Qui si trovano anche dei ristoranti degni di nota per chi vuol... camminare sulle vie del gusto! Si costeggia quindi il lago con le sue acque quasi bianche, e si prende la larga traccia, carrozzabile in direzione della testata della valle verso la miniera. Con ovvio e facile percorso tra abeti, larici e soprattutto mirtilli che offrono, all'escursionista che sa indovinare il momento giusto di maturazione, un sapore dolce talmente forte da indurre a finire lì l'escursione, si arriva alle baite dei minatori, dove si trova una curiosa fontana a piccozza, di cui alcune restaurate. Su una di esse si può leggere, in breve, la storia del sito minerario (1h15').
Si ignora la deviazione a sinistra per Carcoforo che con lungo e bellissimo percorso ci introdurrebbe nel parco dell'Alta Valsesia, proseguendo invece su sentiero verso destra alzandosi sul livello del torrente che qui forma numerose pozze e scivoli. Si esce così dal bosco più fitto e si inizia a vedere meglio l'ampia testata dell'alta valle dietro la quale, una volta scavallato il passo del Turlo, si trova Alagna Valsesia. In breve si arriva ad un bivio, qui inizia un percorso ad anello sugli alpeggi della Val Quarazza. Prendiamo allora a sinistra e attraversiamo il torrente (a chi volesse andare di inverno sconsigliamo questo tratto perchè a ridosso di alcuni versanti valangosi). Immersi in un mare di rododendri e ontani arriviamo al pascolo de "La Piana" (2h00').
Tornati poche decine di metri indietro fare attenzione ad una traccia poco visibile che porta ad un altro ponticello sul fiume. Il sentiero qui segnato abbastanza bene ci porta ad attraversare una bellissima abetaia e piano piano scendere verso l'Alpe Prelobia. Qui in estate si trovano vacche, maiali, polli e diversi malgari cordiali e disponibili a quattro chiacchiere e ad offrirvi un caffé. Ripreso il cammino si torna rapidamente al bivio dove si è iniziato il tratto ad anello e per la strada percorsa già all'andata si torna prima al lago delle Fate e poi a Borca.