Grotta del Veronica

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
17/11/2010
Quota di partenza: 
1 900 m
Quota di arrivo: 
2 700 m
Dislivello: 
800 m
Tempo di salita o complessivo*: 
3h30'
Tempo di discesa: 
2h30'

INTRODUZIONE
Bellissima escursione che, attraverso la bucolica Alpe Musella e il suggestivo Vallone di Scerscen, conduce a raggiungere la vistosa bancata calcarea che costituisce l'estrema propaggine orientale della catena Pizzo Tremogge-Pizzo Malenco-Sassa d'Entova. Quassù, raggiungibile con un sentierino a tratti esposto, si trova - scoperta nel 1986 - una grotta, interessante e semplice da percorrere fino al microlaghetto sifonante del fondo. [In zona si trovano altre due grotte che, per le loro peculiarità, non vengono rese note al pubblico: la prima presenta caratteristiche strutturali che richiedono una progressione tecnica che rimane comunque rischiosa; la seconda, tecnicamente abbordabile, possiede un tale corredo di concrezioni che potrebbero renderla soggetta ad atti vandalici]. Lungo il percorso del Vallone di Scerscen si avvicinano i resti delle cave di amianto, rimaste attive fino agli anni '50 del secolo scorso. Molto interessante anche la flora, differenziata nelle sue caratteristiche in base al substrato calcareo o serpentinoso.

DESCRIZIONE
Dal piazzale di parcheggio 1900 m circa si imbocca la pista sterrata che, dopo una sbarra, sale a destra (trascurare a sinistra una mulattiera che torna a Campo Franscia) costeggiando una muraglia di nere rocce serpentinose; in breve si arriva ad abbandonare la sterrata per una mulattiera che, staccandosi sulla destra, comincia a risalire una splendida foresta di conifere miste per raggiungere la vasta spianata dell'Alpe Musella 2020 m. Si attraversa il torrente su di una passerella arrivando al costone con molte baite ristrutturate (fra cui i Rifugi Mitta e Musella); si prosegue accanto ad una chiesetta fino alle baite più occidentali: un cartello dell'Alta Via della Valmalenco indica la direzione per il Vallone di Scerscen. Il sentiero, che inizialmente perde quota, dopo aver attraversato un luminoso lariceto, si addentra fra le rocce nere e rosse del Vallone; a Q 2143 m si possono visitare le strutture esterne delle cave di amianto dismesse, appena prima di attraversare definitivamente il torrente. Si prosegue alternando tratti piani sul greto e risalite a terrazzi superiori: a 2285 m si affiancano i pochi sassi perimetrali dell'Alpe Scerscen, abbandonata all'inizio dell'800 per l'avanzata dei ghiacci durante la Piccola Glaciazione. Un ultimo tratto ripido porta ad una sorta di bocchetta caratterizzata da una palina indicante varie mete 2400 m circa: si prende la direzione di sinistra che fra sassi e poche ripide tracce nell'erba conduce alla Forcella d'Entova: non si arriva a raggiungerla, perchè all'altezza di una palina senza indicazioni 2600 m circa si retroverte la direzione e si attraversa tutto il versante. Si tratta di un sentierino ben segnalato attraverso ghiaie e massi calcarei che porta fino al fondo dell'anfiteatro di Scerscen e al Rifugio Marinelli; due tratti di catene aiutano nell'attraversamento di canaloni esposti e franosi: poco meno di un centinaio di metri dalle ultime attrezzature, in vista di una valletta sospesa un poco erbosa, si abbandonano i segnali per risalire brevemente per la massima pendenza. Poche decine di metri e, alla base di una paretina di roccia compatta, si nota l'imbocco della Grotta del Veronica (a lato una lapide commemorativa dello scopritore). Un cancello apribile consente - con adeguato apparato di illuminazione - di entrare nell'ampia condotta discendente: fra grossi massi e qualche gelido stillicidio si raggiunge una limpida pozza sifonante su diametri non più percorribili. Si raccomanda la massima pulizia.
Ritorno per la via di andata.