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Gole del Cardinello, da Isola

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A cura di:

Ultimo rilievo: 29/05/2008
Difficoltà
T2
Lunghezza
17.30 Km
Quota di partenza
1253 m
Altezza di arrivo
1912 m
Dislivello positivo
657 m
Tempo di andata
06h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Da Milano a Chiavenna e Campodolcino lungo la strada statale SS36. A fianco dei parcheggi della funicolare per le piste di Madesimo-Motta, si imbocca la provinciale per Isola; qui si parcheggia in uno slargo presso l'invaso artificiale.

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Introduzione

Escursione interessante sotto vari profili: storico, perché segue un percorso presente con minime varianti dall'epoca preistorica; etnografico, per l'attraversamento di nuclei rurali dalle costruzioni secolari; paesaggistico, perché nonostante l'assenza di orizzonti larghi permette l'osservazione di cascate e pozze formate dal fiume Liro. I testi storico-turistici elencano una stratificazione di undici itinerari appartenenti a varie epoche: dalla preistoria a metà del 1800; restano poche tracce o poco riconoscibili, tranne nei passaggi obbligati scavati nella roccia a strapiombo. Il panorama si allarga nel periplo del Lago di Montespluga, che conclude la salita. Percorso totalmente da evitarsi in presenza di neve; effettuabile con molta prudenza - e ramponi! - in presenza di ghiaccio. Interessante la discesa in mountain-bike dopo aver risalito la statale fino alla diga di Montespluga.

Descrizione

Dal parcheggio si va ad attraversare il ponte sul Liro e quindi, a fianco della centrale elettrica, si segue la pista che affianca il fiume fra i cespugli di una vegetazione ricresciuta sulla traccia del Metanodotto del Reno qui interrato nel 1980. Attraversato il piccolo nucleo di Torni (1360m), la pista prosegue ancora per qualche centinaio di metri fino ad un brusco cambio di direzione del fiume, dove diventa mulattiera su un percorso del 1700. All'altezza del Ponte degli Svizzeri (costruito nel 1990 da un plotone di fanti elvetici nell'ambito di un progetto sovranazionale di riqualificazione dei percorsi storici) la mulattiera entra nel tratto spettacolare, alternando ripidi mezzacosta a scavi gradinati e semigallerie. Qua e là, nella roccia, si distinguono perforazioni atte a sostenere - in passato - parapetti o paravalanghe in legno; qualche iscrizione o data o simbolo incisi nella parete ricordano probabilmente qualcuna delle numerose disgrazie accadute in questo tratto. 

(Una per tutte: nell'autunno 1800 una slavina lanciò nel baratro almeno un centinaio di soldati a cavallo - più i cavalli - di una colonna militare napoleonica). Dopo qualche tornante più recente, si risale su lastricato (certamente non romano, come indicherebbe un cartello) all'altezza della diga del Lago di Montespluga. 

Superato lo sbocco della Valle Schisarolo, si va a seguire il sentiero pianeggiante che costeggia il lato ovest del lago. Ormai in vista del villaggio di Montespluga 1912m, si attraversa la Val Loga su terreno paludoso e si raggiunge l'abitato. Per il ritorno conviene seguire il lato Est del lago mantenendosi sotto il tracciato della statale fino ala diga, che si attraversa passando presso il Rifugio Castellaccio, per poi tornare sui propri passi fino al Ponte degli Svizzeri, dove si passa sul versante opposto. Subito si è a Soste 1597m, fra gli asini di un numeroso allevamento, poi si prosegue fra i pascoli fino alle baite a "carden" degli agglomerati di Rasdeglia 1499m e Mottaletta 1346m. (Sono documentati contatti con popolazioni walser dell'alta Mesolcina e del Rheinwald). La strada è diventata asfaltata e in poco tempo riconduce a Isola. (Notare la costruzione della Locanda Cardinello del 1722).




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