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Col Planaval, da Planaval

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A cura di:

Ultimo rilievo: 02/09/2002
Difficoltà
T4
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
1630 m
Altezza di arrivo
3010 m
Dislivello positivo
1380 m
Tempo di andata
03h30'
Tempo di ritorno
02h30'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Dall'uscita del casello autostradale A5 di Aosta Ovest si seguono le indicazioni per Courmayeur; dopo alcuni chilometri si raggiunge Arvier e si svolta a sinistra imboccando la strada regionale per Valgrisenche. Si risale la valle sulla strada regionale SR25 per circa 10km fino a quando non si incontra la deviazione, sulla destra, per la località Planaval. Si superano le case di Planaval e si prosegue verso le frazioni di Baulin e Milliery sino a raggiungere la frazione di La Clusaz: si può parcheggiare davanti alle case del villaggio.

Introduzione

L'ascensione del Col Planaval è stata considerata per molti anni, fino al 2002, un passaggio delicato dell'alta via : a causa dell'attraversamento di un ghiacciaio ed entrando di conseguenza nel mondo degli itinerari alpinistici, l'alta via è stata deviata. Nonostante ciò questa escursione rimane sempre piena di fascino, l'attraversamento di ambienti intatti e selvaggi e la salita finale del ghiacciaio la rendono sicuramente una meta di grande interesse.

Descrizione

Lasciata l'auto in una piccola piazzola nei pressi dell'ultimo tornante si percorre qualche decina di metri sulla strada asfaltata per poi incontrare sulla nostra destra l'indicazione che a sinistra parte il sentiero. Si imbocca un'ampia mulattiera segnalata come Alta Via , in effetti negli scorsi anni il Col Planaval risultava essere un passaggio del percorso in questione, dal 2002 invece tale tracciato è stato deviato verso il Lac du Fond; comunque il primo tratto si può considerare ancora come parte dell'Alta Via stessa.
Il sentiero prende rapidamente quota aprendo degli ottimi scorci sulla parte terminale della Valgrisenche, sulla Grande Sassière e sul sottostante villaggio di Planaval. Si lasciano le ultime latifoglie, tra le quali qualche ciliegio selvatico (Prunus avium), e ci si addentra in un bosco di larici non molto fitto; il sentiero attraversa in cengia alcuni tratti di pendio scosceso, a tratti vi sono delle ringhiere di protezione, e risale a mezza costa su un selciato evidente e parzialmente scalinato attorniato da macchie di Ginepro (Juniperus communis L.). Dopo circa 0h10' si passa sotto un bastione roccioso e superati alcuni tornanti si fa leggermente pianeggiante: in questo tratto si attraversano alcuni torrentelli, questo scenario si ripete alcune volte fino a raggiungere dopo circa 0h35' un tratto di bosco più rado in cui si incontrano i ruderi delle baite di Benevy (1950 m) immersi nella vegetazione. Poco dopo si apre la prateria, si lasciano sulla destra i resti di un'altra vecchia abitazione rurale, il sentiero si avvicina con una serie di tornanti ad un tratto roccioso, sulla nostra destra, raggiungendo dopo circa 0h50' una presa d'acqua. Si prosegue la salita lasciando sulla sinistra il rigoglioso torrente Planaval e gli ultimi arbusti di ontano, oltre che qualche larice sparso. Dopo 1h00' si raggiunge l'Alpe Glacier (2161 m) e poco dopo si incontra il bivio per Runaz b (2174 m): seguiremo comunque l'indicazione per il Col Planaval riportato a 3 ore di marcia. Dal pannello si attraversa un bellissimo tratto del vallone senza particolari pendenze in cui il torrente scorre placido: sicuramente un angolo poco conosciuto della Valle d'Aosta ma estremamente suggestivo.
Si prosegue la marcia nel vallone, dopo circa 1h10' si attraversa un piccolo ponticello in legno, si aggira un grosso masso e si riprende a salire sul comodo sentiero. In seguito il sentiero attraversa una radura paludosa dove il torrente serpeggia placido tra grossi massi: a pochi passi da noi osserviamo un gruppo di muli al pascolo. Poco più avanti dopo un minuscolo laghetto ai piedi di un promontorio roccioso il sentiero curva verso la nostra sinistra e ci appare sullo sfondo per la prima volta il Col Planaval. Aggirato il promontorio sopracitato si prosegue sino alle Baraques du Fond (2337 m, 1h30') sormontate da una pittoresca cascatella.
Superati gli alpeggi si incontra dopo pochi minuti il bivio per il Lac du Fond a a 0h15' di cammino (2438 m). Si prosegue sempre verso il Colle attraversando il torrente su di un passaggio facilitato da alcune pietre nel suo alveo e costeggiando la sua destra orografica; il tratto è pianeggiante e a tratti paludoso. Lentamente si risalgono le tracce di bestiame che portano su di una ampia cresta spartiacque: qui le mucche al pascolo ci fanno godere particolare suggestioni visive. Superato un lungo tratto pianeggiante si giunge all'attacco del colle: il sentiero muta struttura, da ampio e comodo incomincia a diventare più accidentato. Si incomincia a risalire la morena in direzione del Col Planaval; dopo un primo tratto di salita il sentiero spiana leggermente, qui si incontra una sorgente (2450 m ca), per poi riprendere a salire. Il tracciato non è più evidente ma con l'ausilio delle frecce gialle si riesce comunque a mantenere la rotta. Dopo circa 2h30' si aggira una grossa morena, la lasciamo sulla nostra destra, e ci si infila nel vallone che porta al colle. Ormai si è giunti nei pressi dell'attacco del colle: si attraversa un torrentello e ci si porta sulla sua sinistra orografica, si attraversa un tratto di rocce e detriti e finalmente si può vedere il tratto terminale dell'ascesa al colle. Si raggiunge la sommità della morena prima citata, durante il percorso si devono superare alcuni grossi massi, senza difficoltà, infine si attraversa un nevaio ed un piccolo torrentello formato dalle acque di fusione del ghiacciaio soprastante. Si raggiunge infine il ghiacciaio (2750 m), questo è il tratto più difficoltoso dell'intera escursione: si consiglia di mettere i ramponi anche se a volte sembra che la neve porti in quanto la pendenza della salita su ghiaccio è comunque non trascurabile.
Si affronta il ghiacciaio iniziando l'ascensione nella parte centrale per poi spostarsi sulla destra, dopo circa metà salita, mantendosi vicini alle roccette detritiche. Il ghiacciaio, pur essendosi ritirato sostanzialmente, presenta evidenti crepacci che consigliano di porre un adeguata attenzione nella sua salita. Giunti sul tratto culminante del Colle il tracciato si porta verso sinistra infilandosi nella depressione che prende appunto il nome di Col Planaval (3010 m, 3h30').

Galleria fotografica

Col Planaval ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Nei pressi della partenza del sentiero ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Planaval e la Valgrisenche ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Uno sguardo sul fondo valle ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Sorbo rosso ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Bivio ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Passerella ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Ameno pianoro ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Baraques du Fond ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Bivio per il Col de la Crosatie ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Nubi in dissolvimento ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Ultimi magri pascoli ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Pietraia prima del ghiacciaio ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Appare il colle ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Si attacca il ghiacciaio ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Ultimo tratto ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Il ghiacciaio ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Al colle ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Appare il ghiacciaio del Rutor ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Testa del Rutor ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini
Versante di La Thuile ©2002 Massimo Martini
© 2021 - Massimo Martini

Ci siamo stati