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Chemin des Crètes, dal Pas de la Colle

maurizio

A cura di:

Ultimo rilievo: 15/09/2013
Difficoltà
T2
Lunghezza
10.00 Km
Dislivello positivo
543 m
Periodo consigliato

Accesso

Prima di partire informarsi sulla percorribilità dell'itinerario, perché si traversa una zona protetta, che talvolta viene "chiusa" per pericolo di incendio o per condizioni meteo avverse.

www.calanques-parcnational.fr/fr/acces-calanques-risque-incendie

Dal porto di Cassis prendere la via in salita all'angolo est, poi giunti alla rotonda dove c'è il Casino prendere la via in salita "avenue du Revestel", da percorrere tutta (tratti in salita ripida a più del 20%).
Si sbocca sulla carrozzabile per il Pas de la Colle. Girare a destra in salita e raggiungere il passo.

Introduzione

percorso lungo, arido e assolato

scarpe da trekking leggero, cibo e soprattutto acqua al seguito

Descrizione

Al Pas de la Colle inizia il vero e proprio cammino: si prosegue a destra e dopo un centinaio di metri si svolta a sinistra su una sterrata, che porta alla Pointe Canaille, sull'omonimo capo che sovrasta il paese di Cassis (foto).
Dalla punta si prosegue verso sud fino ad un piazzale cosparso di frantumi di vetri auto, a testimonianza della vicinanza con la famigerata città di Marsiglia. Si scende per 200m in direzione della puntina successiva, dove si imbocca il sentiero contrassegnato in giallo.
Si prosegue per ore con successivi su e giù, lungo il sentiero che costeggia la falesia. Si raggiungono diverse punte, non sempre facilmente identificabili senza una cartina molto dettagliata (foto). Preventivare circa 4 ore di marcia. Non ci sono difficoltà, mentre la durata della marcia dipende solo dalle tappe più o meno lunghe per godersi il paesaggio, scattare foto e binocolare in giro.
Come detto non ci sono rifornimenti di acqua. Il percorso non ha tratti ombreggiati e può risultare esposto alle raffiche del Mistral, il gelido vento del nord che ogni tanto flagella la Provenza, soffiando con punte di 70-100 km/h senza per questo essere considerato un fenomeno eccezzionale.
Prima o poi verso est apparirà la baia della città de La Ciotat, la nostra meta.
Prima però si potrà fare una deviazione verso il faro: il sentiero raggiunge una strada carrozzabile, che si segue fino al faro (Sémaphore. Quota 222), dove c'è un pannello di orientamento. Il faro non è visitabile.
Dal faro si può scendere nella calanque di Figuerolles, dominata dalla cappella di Notre Dame de la Garde. E' probabilmente un itinerario più interessante di quello che ho seguito io a causa della mancanza di informazioni certe.
Dal faro si rientra ad un bivio con tanto di frecce di segnalazione e si prosegue per La Ciotat via cappella di Sainte-Croix. In pratica si punta la direzione di un evidente triplice traliccio elettrico e poi giù in discesa, prima lungo un curioso muro a secco, poi si passano le rovine della suddetta cappella, quindi, alle prime case, si punta il mare lungo stradine a picco, in stupefacente pendenza, intervallate da una scaletta.
Si raggiunge così il porto de La Ciotat, dove, dopo una generosa bevuta in uno dei numerosi bar e la facoltativa visita al centro storico, si prende l'autobus per la stazione (gare SNCF). Costo 80 cent. pagabili al conducente. Al porto c'è anche l'ufficio del turismo che fornisce orari, cartine e indicazioni varie. Chi preferisce l'autobus deve però mettere in conto di salire fino ad Aubagne, per poi ridiscendere a Cassis, dato che non esiste un collegamento diretto tra le due città.
La stazione è lontanissima dal centro, quindi usare l'autobus è indispensabile (ci sono almeno 3 linee diverse). Biglietti ferroviari acquistabili allo sportello o direttamente in banchina dal distributore automatico multilingue. Costo € 2,60.
Durata del viaggio 7 minuti.
Anche la stazione di Cassis è lontanissima dal paese, quindi prevedere di servirsi di un autobus navetta o al limite usare uno dei taxi che stazionano sul posto.

Galleria fotografica

© 2021 - Maurizio Bergamini
© 2013 - Maurizio Bergamini
© 2013 - Maurizio Bergamini
© 2013 - Maurizio Bergamini
© 2013 - Maurizio Bergamini
© 2013 - Maurizio Bergamini
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Ci siamo stati