Castellaz, da Passo Rolle
Introduzione
Dal Passo Rolle si erge una caratteristica sagoma al cospetto delle più famose Pale di San Martino: il Castellaz. L'itinerario qui proposto permette di scoprire questa cima sia come punto di vista privilegiato sul versante nord delle Pale, sia per le tracce di storia, fatte di trinceramenti e ricoveri, lasciate durante la prima guerra mondiale.
Descrizione
Lasciata l'auto ci si incammina lungo una stradina bianca che diparte all'altezza dell'ultimo tornante prima di giungere al Passo Rolle. Si incontrano subito le paline segnaletiche che indicano la direzione da seguire: Baita Segantini e Castellazzo. Si inizia a percorrere la stradina e, dopo aver superato una baita in legno, si effettua una svolta a destra che ci permette subito di ammirare gli arditi profili delle Pale. Si risalgono lentamente i verdi pascoli che sovrastano Passo Rolle e si incomincia ad intravvedere la caratteristica sagoma del Castellaz. Dopo pochi minuti incontriamo un quadrivio: si procede risalendo la stradina verso destra risalendo i crinali solcati dagli impianti di risalita. Lentamente il panorama si apre e oltre alle Pale si può ammirare sullo sfondo la Cima di Bocche e alle spalle la Cavallazza ed il Colbricon. Superate un paio di svolte si raggiunge la Capanna Cervino (2082m, 0h25'). Dalla Capanna Cervino si prosegue lungo la strada superando un paio di tornanti sino ad incontrare un bivio: si lascia la strada che conduce alla Baita Segantini voltando a sinistra e proseguendo in direzione del Castellaz. Si prosegue ora lungo una pista erbosa che conduce rapidamente ad una piccola selletta: da qui si inizia a seguire un sentierino, a tratti non molto evidente, che aggira le pendici meridionali del Castellaz sino a divenire più evidente al momento di iniziare la lunga risalita del ghiaione. Si percorre ora il tratto più impegnativo del percorso, si risale il lungo ghiaione sul sentiero che serpeggia incuneandosi nell'unico punto accessibile, dal lato meridionale, verso la cima. Verso la fine della salita si incontrano le prime fortificazioni poste poco prima di un colletto. Giunti al colletto il sentiero ci porta a sinistra risalendo i più dicili pendii settentrionali tra trinceramenti e ricoveri in pietra; ci si porta nuovamente sul crinale e, dopo aver svoltato nuovamente a sinistra, si raggiunge infine la vetta del Castellaz (2333m, 1h15') sormontato da una croce avvolta dal filo spinato. L'atmosfera è suggestiva e al contempo tetra come i ricordi della Grande Guerra che emergono da ogni anfratto di queste tormentate rocce. La discesa avviene sul medesimo itinerario dell'andata (0h45').