Buco della Sabbia

Ritratto di Cai56
Cai56
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Data rilievo: 
1/05/2012
Quota di partenza: 
275 m
Quota di arrivo: 
450 m
Dislivello: 
175 m

INTRODUZIONE
Gita di breve durata ma di grande interesse geologico e paleontologico, non molto conosciuta e piuttosto trascurata nella manutenzione del percorso (assenza di segnalazione a vernice e indicazioni solo ai bivii principali). La meta è una piccola grotta localmente conosciuta da sempre, ma studiata a fondo fra il 1956 e il 1964; si tratta di una cavità carsica di circa 15 metri suddivisa in tre locali uniti da passaggi a cunicolo. L'asportazione di successivi strati di sedimentazione sabbiosa ha rivelato la presenza di ossa di animali selvatici (cervi, caprioli, gatti selvatici, uccelli, tartarughe - il tutto probabile resto di pasti), strumenti di pietra, ceramica e rame e - nell'ultima camera - ossa umane fatte risalire all'epoca di una locale civiltà eneolitica. Lungo il percorso si incontrano anche una parete rocciosa fossilifera (principalmente alghe) e una cava di minerale calcareo (carbonato di calcio e magnesio cristallino) con i resti delle attrezzature tecniche, il tutto abbandonato alla fine degli anni '80. Il ritorno avviene lungo una carrareccia ricalcante un percorso romano tracciato in quota per evitare le paludi del sottostante Lago di Annone.

DESCRIZIONE
Dal parcheggio 275m, seguendo le scarse paline indicatrici, ci si porta alla base della montagna (Monte Cornizzolo) lungo una strada parallela al versante; in corrispondenza di una valletta con torrente si stacca a sinistra il nostro sentiero. Con regolare salita nel bosco ceduo si raggiunge la grande roccia del Sasso Bicicola, un calcare rosso ricco di fossili; si prosegue fino ad un bivio non segnalato, dove si sale a sinistra su gradini di legno per portarsi al terrazzo scavato della Cava di Borima: nei pressi si notano, ormai fagocitati dalla vegetazione, i resti degli edifici di servizio e una tramoggia per la macinatura grossolana del minerale. Il sentiero si trasforma in quello che resta della pista carrareccia di accesso alla cava e lo si segue in discesa fino al primo tornante, dove ricomincia la traccia pedonale. Nei pressi di un grosso masso erratico si nota un bivio: dopo aver visitato a sinistra una "casota" (antica costruzione rurale a cupola in pietra a secco, destinata al ricovero provvisorio di persone ed attrezzi) si prosegue a destra lungo il bosco cespuglioso fino a risalire su terreno ghiaioso alla base di una compatta parete di roccia (Palestra di Civate). Imboccando una cengia attrezzata con catena di sicurezza si risale il margine destro della falesia fino a trovarsi su di un piccolo pulpito terroso, dove è evidente la larga fessura del Buco della Sabbia 450m circa. Dopo la visita, si sale una gradinata che porta a confluire in un sentiero sassoso sul percorso Civate-Cornizzolo. Con vista panoramica sui Laghi di Annone ed Oggiono, si scende verso destra fino a raggiungere una carrareccia fra i terrazzamenti agricoli di Pozzo di Civate. Si segue la pista ("strada romana") verso destra attraversando alternatamente aree boscose e ampie radure a prato su terrazzamenti in parte abbandonati. Oltrepassati i ruderi della Cascina Baroncello (tipico edificio rurale dell'alta pianura lombarda, con architettura ad archi) si giunge su asfalto e in breve si torna all'inizio del sentiero. Da qui al parcheggio per la via di andata.