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Alta Val Leone, da Agueta

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A cura di:

Ultimo rilievo: 24/04/2010
Difficoltà
T3
Lunghezza
13.80 Km
Quota di partenza
270 m
Altezza di arrivo
270 m
Dislivello positivo
500 m
Tempo di andata
02h30'
Tempo di ritorno
02h00'
Periodo consigliato
Esposizione
E W S N NW NE SE SW NNE ENE ESE SSE SSW WSW WNW NNW

Accesso

Dal casello di Arenzano (Ge), si svolta a destra verso Cogoleto e, poi, si piega a destra passando davanti all'ospedale (via del Giappone). Si prosegue e, in breve, a un bivio si gira a sinistra, in ripida salita (via Pecorara), che poi diventa molto stretta. Al primo incrocio, si va prima a sinistra e dopo a destra, in rapida ascesa. Ai bivi successivi, si tiene sempre la destra e si parcheggia quando la strada si allarga (loc. Agueta, ristorante a destra).

 

Introduzione

un bel circuito nell’alta val Leone, nell’entroterra di Arenzano.

Descrizione

Da Agueta (270m), si segue la T rossa e dal Passo Gua (348m) si prosegue dritti in lieve salita sul C2 rosso che poi pianeggia e arriva a superare due ponti in località Ruggi (445 m - 1h20'). Sulla destra brevi diramazioni (con molta attenzione) permettono di vedere due distinte cascate (prima del primo ponte e dopo il secondo). Si prosegue e, dopo un po', si incomincia a scendere, ma a un bivio si va a destra sul C5, che sale e poi incrocia la deviazione per Sambugo (casa diroccata a 2 minuti), con scritta “panchina panoramica”. Si prosegue e si attraversa il rio Guadi, con un tratto attrezzato con cordino (attenzione), e si incontra un altro casolare (Azzalini). Si procede e si trova la I rossa, ma conviene proseguire ancora un po' a destra fino a rio Cu du Mundu parte superiore (noi qui abbiamo mangiato).
Complessivamente, dopo Ruggi, ho notato ben tre deviazioni che dovrebbero permettere di arrivare sul sentiero A rossa, che taglia il versante più in quota, ma tutte mi sono sembrate un po’ in disuso…
Finita la pausa, si retrocede sui propri passi e dopo 5 minuti si scende con la I rossa che fa una serie infinita di svolte, e supera, con qualche difficoltà, il corso d’acqua. Subito una traccia nascosta tra la vegetazione, porta alla parte bassa del Cu du Mundu (anche qui ci vogliono tre minti). Dopo si perde quota fino al ponte Negrone, 165 m, (da qui a destra in due minuti altri bei laghetti). Si supera il bel ponte e da un pannello si piega a sinistra in salita fino all'area del castagno (acqua): sono 200 metri di dislivello ed è la salita più dura della giornata. Dall'area c'è una fonte e un esemplare di albero notevole, sui 4 metri di diametro! ancora un minuto e si arriva su un sentiero che pianeggia. A destra, si torna subito verso le macchine, ma a sinistra (in piano) in circa 20 minuti si arriva a una nuovo evidente guado… non si attraversa, ma si risale a destra fino all'ultima pozza: il lago da Tina (336 m) è profondo oltre 6 metri. Nelle pozze più tranquille è facile notare dei grossi rospi. Dopo la sosta, si ritorna sui propri passi fino a ritrovare il passo Gua e, con la strada del mattino, le macchine

Commento: Bel giro con molta acqua ma solo una fonte. Noi siamo partiti per le 10.15 e siamo ritornati alle auto un po' prima delle 18h, ma siamo andati molto molto lentamente, gustandoci tutto e con un po’ di pause… I segnavia in alcuni punti non sono proprio evidenti, ma ci sono alcuni pannelli dai bivi. Le deviazioni evidenziate non sono veri e propri sentieri e bisogna aver un po’ di spirito adattamento… Quelle da non perdere sono per il Cu du Mundu parte bassa (non visibilissima la traccia d’approccio) e dal ponte Negrone (molto semplice).


 

Informazioni generali

Segnavia: T, C2, C5, I, senza simboli, C2, T (tutti rossi)
Tipologia percorso: parzialmente circolare
Periodo consigliato: febbraio, marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre (primavera e autunno sono i periodi migliori, data la quota ridotta si sconsigliano i periodi più caldi)
Pericolo Oggettivo: prestare attenzione ai guadi
Esposizione al sole: sud
Acqua: fonte presso l'area castagno


Galleria fotografica

Lago della Tina
© 2021 - Maurizio Loconti
Il primo elementare guado
© 2010 - Maurizio Loconti
Muretti su cui corre il sentiero
© 2010 - Maurizio Loconti
Uno dei due ponti da Ruggi
© 2010 - Maurizio Loconti
Altro salto d'acqua da Ruggi
© 2010 - Maurizio Loconti
Ruderi Sambugo
© 2010 - Maurizio Loconti
Punto con cordino sul rio Guadi
© 2010 - Maurizio Loconti
Punto con cordino sul rio Guadi
© 2010 - Maurizio Loconti
Punto con cordino sul rio Guadi
© 2010 - Maurizio Loconti
Punto con cordino sul rio Guadi
© 2010 - Maurizio Loconti
Riparo Azzolini
© 2010 - Maurizio Loconti
Giochi d'acqua dal Cu du Mundu, parte superiore
© 2010 - Maurizio Loconti
Formazioni rocciose luno la discesa sul sentiero dell'Ingegnere
© 2010 - Maurizio Loconti
Palestra dei laghetti
© 2010 - Maurizio Loconti
Cu du Mundu
© 2010 - Maurizio Loconti
Cu du Mundu
© 2010 - Maurizio Loconti
Cu du Mundu
© 2010 - Maurizio Loconti
Altro guado...
© 2010 - Maurizio Loconti
Ponte Negrone
© 2010 - Maurizio Loconti
Laghetto dal ponte Negrone, inizio sentiero linea bianca
© 2010 - Maurizio Loconti
Area castagno con esemplare di albero che ha una circonferenza sui 4 metri...
© 2010 - Maurizio Loconti
Il lago della Tina, profondo oltre 6 metri
© 2010 - Maurizio Loconti
Cartina percorso (di G Mazzarello con modifiche)
© 2021 - Maurizio Loconti

Ci siamo stati