Albert Frederick Mummery

da Lunedì, 10 Settembre, 1855 - 07:34 a Sabato, 24 Agosto, 1895 - 08:34
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Fu uno di quegli alpinisti che lasciarono un'impronta indelebile nella storia, ben al di là del mero elenco delle ascensioni compiute, che pure è di assoluto valore. Il grande "merito" di Mummery si trova nel nuovo approccio mentale all'alpinismo: ha strappato la coperta troppo corta sotto la quale si cercava di contrabbandare le grandi ascensioni "rivestendole" di inconsistenti motivazioni scientifiche o, peggio, di conquiste patriottiche.

Nasce dunque con lui lo "sport" dell'alpinismo, cioè quell'attività che si compie per proprio diletto, per superare se stesso, per raggiungere i propri limiti, senza scopo di lucro o di vanagloria: se una cima non è più inviolata, ciò non significa che non possa costituire comunque un problema da risolvere, attraverso una via differente, magari proprio quella che le guide non vogliono affrontare perché per loro è assai più conveniente salire le vie "normali", di cui conoscono ogni sasso.
La breve carriera del Mummery ha inizio all'età di sedici anni, ma una brusca accelerazione si ha solo nel 1879, quando si forma un sodalizio con la celebre guida svizzera Alexander Burgener, con cui sale in quell'anno il Cervino dalla cresta di Zmutt.
Da allora in poi non vi è quasi anno che non conti delle ascensioni spettacolari: 1880 la traversata del Colle del Leone ed il Grand Charmoz; 1881 l'Aiguille Verte dal ghiacciaio di Charpoua ed il Grépon; 1887 il Taschhorn dalla cresta del Diavolo (con lui anche la moglie); 1888 il Dychtau nel Caucaso.
Dal 1889 il Mummery trae le prime conseguenze dal suo modo di pensare e crea di fatto "l'alpinismo senza guide", senza però che ne risenta la qualità delle sue imprese. Forma un sodalizio con i connazionali Collie e Hastings e colleziona successi significativi come la prima traversata dello Schreckjoch (1889) e del Grépon (1892), l'ascensione della Dent du Requin (1893) e del Col des Courtes (1894). Sempre di quest'ultimo anno è anche la prima ascensione senza guida del Monte Bianco dalla Brenva.
Nel 1895 la sua inquietudine e la sua ricerca della sfida lo portano addirittura in Himalaya, dove decide di tentare la salita del Nanga Parbat, l'ottomila che gli sembra il più accessibile e che egli pensa di salire con gli scarponi di cuoio chiodati ed i vestiti di lana dell'epoca! Per trovare la via migliore la cordata si divide: Collie, Hastings, Bruce ed i loro portatori aggirano la montagna da un lato, mentre Mummery e due gurka tentano un nuovo colle. Il 24 agosto 1895 sono avvistati ad una quota presumibile di seimila metri, poi di loro non si è saputo più nulla. L'ipotesi più plausibile è che siano stati travolti da una valanga.

 

Timeline @Albert Mummery