Bec Renon, from Scalaro
Description
From the car park, continue on foot as you enter the village and take the path marked by a wooden sign placed directly in front of the bell tower on the left of the road.
You head N and almost immediately come to the Lebi huts, then cross the stream to reach another group of huts (Alpe del Torrione).
The route tends to ascend in a Nward direction over steep meadows.
After passing the Balma Piatta hut (1847 m), we come to a saddle recognisable by a series of aligned boulders (1920m, 2 hours from the start).
Near the promontory dominating the valley there are some boulders carved with cup-marks, rock carvings attributable to the Bronze Age. The route continues in the direction of the canal clearly visible from the saddle. Along the gully, the path climbs between safe rocky steps and grassy slopes until it reaches the crest.
From here, turn left over small rocks and you will soon reach the summit.
Riferimenti Bibliografici
- In Cima, 78 normali nel Gran Paradiso - SUCAI Torino - Blu edizione, Peveragno (Cn), 1998
We have been there
Bec Renon, da Scalaro
Volevamo salire il Mont Saron... ma arrivati ad Aosta abbiamo visto che non era proprio il caso! Allora seguendo il bel tempo ci siamo diretti in bassa valle e abbiamo optato per il Bec Renon. Bella salita, a tratti ripida, con un ultimo tratto impegnativo. In vetta abbiamo incontrato il folto gruppo della sezione di Biella di Montagnamica. Avvistamenti floristici: Gentiana kochiana
Bec Renon
Salita breve ma faticosa a causa dei frequenti tratti ripidi. Buon panorama dalla cima anche grazie all'assoluta assenza di nuvolosità, rara per questa zona in estate.Salita breve ma faticosa a causa dei frequenti tratti ripidi. Buon panorama dalla cima anche grazie all'assoluta assenza di nuvolosità, rara per questa zona in estate.Bec Renon, da Scalaro
Nonostante i pochi metri di dislivello questo itinerario richiede buon allenamento ed una certa esperienza di montagna. Il sentiero è più che altro una traccia, ci sono segnavia generiche (strisce bianco/rosso verniciate su pietre) poco evidenti e solo in un paio di occasioni è indicata la direzione con la dicitura "Bec Renon".
Da Quincinetto si prende la strada che con numerosi tornanti tocca Santa Maria proseguendo poi fino alla frazione Scalaro (1413 m), dove si lascia l'auto in un ampio parcheggio posto di fronte ad un'area attrezzata per pic-nic. Attenzione, nei periodi invernali questa strada non viene particolarmente curata, c'è pericolo di caduta massi e rischiate anche di trovare neve e/o ghiaccio (io ho dovuto lasciare l'auto 5 km prima di Scalaro). Si prosegue a piedi entrando nel paese, dopo pochi metri (esattamente di fronte al campanile) si incontra il cartello in legno che indica l'inizio del sentiero per il Bec Renon. Dopo un breve tratto percorso in direzione Nord, si raggiungono le baite Lebi. Si prosegue quindi attraversando un torrente e si giunge ad un gruppo di baite, dove si trova l'indicazione per il Bec Renon. Il percorso comincia qui a diventare più ripido sino al raggiungimento dell'alpe di Balma Piatta (1847 m) sorpassato quest'ultimo si giunge ad un colle riconoscibile per una serie di massi allineati impiantati nel terreno (1920 m, 2h00' dalla partenza). Quest'ultima è una zona aerea che domina la valle, nelle vicinanze ci sono diverse incisioni rupestri, perlopià coppelle. L'itinerario ridiscende nel vallone che parte dal colle. Il sentiero prosegue ripido tra gradoni rocciosi e tratti erbosi fino a raggiungere l'anticima (2h30'). La parte terminale del percorso si snoda su una cresta piuttosto esposta. In alcuni tratti è opportuno prestare molta attenzione e occorre procedere aiutandosi con le mani. Giunti finalmente sulla cima si trova un grosso ometto a protezione di una Madonna nera con Bambino. Personalmente questa escursione mi ha davvero gratificato, sia per il percorso selvaggio che per l'impegno fisico e mentale richiesto. E' facile perdere la traccia del sentiero, in discesa bisogna fare attenzione a non trovarsi sul sentiero C4 (sempre strisce bianco/rosso verniciate) che incrocia quello di Scalaro ma che porta da tutt'altra parte. Bibliografia: * Matteo Antonicelli, IvreAlpi, Ivrea, 2004 * Blu Edizioni, In cima. 78 normali nel Gran Paradiso, S.U.C.A.I. Torino, ISBN 88-87417-42-3 Cartografia: * IGC, Foglio 9 Ivrea Bielle Bassa Valle d'Aosta, 1:50000, Torino