Trovinasse, da San Giacomo
Introduzione
Percorso circolare esposto ad Ovest, con una bella visuale sulle montagne canavesane e sugli innumerevoli laghetti morenici sottostanti. Si passa dalla chiesetta della Corma degli Ordieri e lungo le belle mulattiere che collegavano gli alpeggi, tra boschi di betulle e di faggi ed ampi pascoli, si giunge a Trovinasse, ai piedi del vallone che porta al Mombarone e al colle della Lace.
Descrizione
Lasciata l'auto (1270 m), proseguire sulla strada asfaltata da cui siete arrivati, ignorando due deviazioni a sinistra con cartelli di divieto d'accesso e proseguendo fino a trovare, sempre a sinistra, un vecchio cartello indicatore di fronte ad una poderale chiusa con una barra: sul cartello c'è l'indicazione Trovinasse ed il segno bianco-rosso che ci accompagnerà lungo il percorso. Incamminarsi lungo la stradina asfaltata, fino ad una piccola radura; a destra incomincia il sentiero. La radura a sinistra finisce su alcune rocce enormi, a picco sul bosco sottostante; la configurazione di questo luogo fa pensare, secondo alcuni studiosi da me interpellati incuriosita dalla singolarità del luogo, che possa trattarsi di un altare megalitico. Vicino ad una betullina, nel punto più alto, c'è una pietra piatta con scavata una vaschetta rettangolare, su altre pietre più in alto sono visibili un paio di coppelle, ed a sinistra c'è un riparo coperto di lose con una finestrina rettangolare. Se fosse veramente un luogo di culto megalitico, con l'altare dei sacrifici e la stanza dolmenica, potrebbe essere datato intorno al terzo millennio avanti Cristo. Tra l'altro guardando la fotografia del profilo delle rocce, mi son resa conto che la silhouette è quella della testa di un serpente...Caso?!?!? Oppure le pietre sono state un po' modificate per dare loro questa parvenza?!?! C'è un solo riferimento a questo luogo sul libro dello Scarzella, che censisce la vaschetta rettangolare, ma definisce la stanza dolmenica un probabile ricovero per animali, cosa poco plausibile perché è troppo piccola, in una posizione strana, e lontana da qualunque altra costruzione umana. Dopo aver immaginato per un attimo i nostri antenati che compivano i loro riti in questo luogo, peraltro molto suggestivo e con una visuale spettacolare sulla pianura sottostante, proseguiamo sul sentierino a destra inoltrandoci nel bellissimo bosco. Si sale tra gli alberi, si attraversa un bel tratto con molti arbusti di rododendro, fino ad arrivare ad un altro bosco di faggi, molto aperto, e oltre questo alla Corma degli Ordieri, un pascolo ampissimo con in mezzo una cappella, che in primavera ha il prato di fronte tappezzato di bucaneve. Il percorso prosegue su di un sentiero a tratti molto ampio, passa vicino a bellissime baite, e ad altre ormai distrutte, pascoli, muretti a secco, sorgenti, un paio di cappelline dedicate alla madonna d'Oropa, la cui devozione è molto viva anche nel canavese. L'ultima parte del percorso è tra le betulle e ci porta a raggiungere la strada San Giacomo-Trovinasse a 1555 m. La strada è vietata al transito, percorribile solo da coloro che hanno alpeggi nella zona, ed è a tratti sterrata, a tratti asfaltata. Subito dopo la curva, un ripido sentiero nella pineta scende ai 1370 metri di Trovinasse, con la sua chiesa (2 ore da San Giacomo). Per il rientro consiglio di percorrere l'interpoderale; offre interessanti scorci sul Mombarone e sulla conca di Trovinasse, e passa di fianco ad altre baite. Quando vi troverete di nuovo alla Corma degli Ordieri, conviene scendere nel prato fino alla chiesina e riprendere il sentiero dell'andata, più interessante della strada (1h30' da Trovinasse). A San Giacomo c'è un'antica chiesa alla quale val la pena di dare un'occhiata.