Torre del Signame, da Ronscione
Accesso
Da Milano a Novate Mezzola lungo la statale 36; poco oltre la stazione ferroviaria svoltare a sinistra sottopassando i binari e proseguire lungo la provinciale Trivulzia fino a San Pietro. Seguire in salita le vie del paese e, dopo aver attraversato il torrente Mengasca, parcheggiare in un piazzaletto a fine strada, in località Ronscione.
Introduzione
Breve gita con meta storico-panoramica. Già dalla piana di Chiavenna non si può fare a meno di notare, all'imbocco della Val Bodengo, un isolato cocuzzolo roccioso sormontato da una torre. Si tratta della Torre del Signame, risalente al X secolo e ben restaurata nel 1998, postazione di vedetta e segnalazione parzialmente smantellata nel 1500 dai Grigioni. I boschi che si attraversano per compiere questo anello testimoniano di un'antica estesa frequentazione: muri a secco, baite, terrazzamenti ormai ridotti perlopiù a rudere. Notevole la "Cà Pipeta", una baita di inconsuete dimensioni interamente costruita sotto un larghissimo masso: due piani di stanze, stalle, dispense e anche una cantina con sorgente interna.
Descrizione
Da Ronscione 310 m, proprio al margine del piazzale di parcheggio, si seguono le numerose indicazioni che mandano a imboccare una ripidissima mulattiera a fondo un po' smosso (usata anche per lo strascico del legname a valle). Dove la salita s'impenna ulteriormente alcune curve conducono ad una limitata spianata con ruderi di baite: pochi metri prima di queste una scritta a vernice su di un sasso "Cà Pipeta" indirizza verso destra. Un traverso a saliscendi conduce, attraverso fitti castagneti, davanti al masso erratico adattato ad abitazione; proseguendo il traverso, in pochi minuti si raggiungono due bivii consecutivi separati da una passerella sul fondo di una valletta umida. Seguendo le indicazioni si sale a destra in direzione della torre: il sentiero, dopo un passaggio roccioso su cengia artificiale, risale ripidamente una dorsale boscosa che conduce ad una seconda valletta alla base delle rocce terminali. Una larga mulattiera a gradoni di tronchi (più utili al contenimento del pendio che alla progressione) permette di raggiungere il culmine granitico del colle della Torre del Signame 655 m. La torre, costruita direttamente sulla roccia, in origine non presentava aperture e probabilmente ne veniva raggiunta la sommità mediante scale a pioli: ora una breccia di antica demolizione (protetta da un cancello) permette di accedere ad una incastellatura metallica interna che consente di raggiungere la panoramicissima sommità. Tornati sullo sperone roccioso, lo si percorre sul culmine tra rade betulle, finchè una discesa decisa - come in un corridoio di bosco erboso - conduce sul fondo di una larga valletta all'Avert Signame 543 m (avert = alpe). Qui si volge a sinistra e si percorre una conca umida e oscura cintata da muri a secco (limite delle pertinenze dell'Avert); quindi la traccia inizia di nuovo a scendere fino a raggiungere i due bivii precedentemente incontrati: si procede diritto lasciando a sinistra la salita alla torre e a destra il sentiero per la Cà Pipeta. La via, sassosa e a tratti poco evidente nel fogliame, scende collegando vari gruppi di baite diroccate nel castagneto da frutto fino a raggiungere le case di Ronscione, al punto di partenza.