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Lago di Malga Bissina, da Isola di Cevo

francorino

A cura di:

Ultimo rilievo: 19/07/2007
Difficoltà
T2
Lunghezza
0.00 Km
Quota di partenza
885 m
Altezza di arrivo
1788 m
Dislivello positivo
1919 m
Tempo di andata
06h30'
Tempo di ritorno
05h30'
Periodo consigliato

Accesso

Si raggiunge la località ISOLA DI CEVO dalla strada statale del Tonale e della Mendola (statale N° 42):

* se si proviene da valle (da Bergamo o Brescia) si sale fino a Cedegolo poi si devia a destra (il bivio si trova immediatamente dopo aver percorso la strettoia in centro a Cedegolo) sulla strada provinciale n° 6 per Fresine. Si percorrono circa 7 km di salita e poi, dopo il cimitero della frazione di Fresine, si imbocca la stradina piana sulla destra e in poco più di un km si raggiunge la frazione di Isola: non ci sono sicuramente problemi di parcheggio!
* Se si proviene dall'alta Valcamonica (Aprica o Tonale / Ponte di Legno), si scende fino al paese di Cedegolo per prendere poi la provinciale 6.

 

Introduzione

Escursione che si svolge in quattro situazioni ambientali caratteristiche e nettamente distinte tra loro:

  1. il primo tratto, fino al lago d’Arno, la mulattiera risale un ripido crinale boscoso per un dislivello di oltre 900 m dove si assiste al passaggio da bosco misto di conifere, a prevalenza di latifoglie, alla parte finale quasi completamente ricoperto di arbusti montani.
  2. il secondo è attraverso una “stradetta di cantiere” in parte in gallerie-paravalanghe che passa anche in fregio al lago d’Arno
  3. il terzo è la salita in diagonale sul “coster” di destra orografica, fino al passo di Campo, caratterizzata da pochi arbusti di ontano verde e alcune colonizzazioni di pino mugo, solo parzialmente inerbita, seguita da morene minute. Da questa salita si gode lo spettacolo di ammirare tutta la conca del lago d’Arno, del monte Re di Castello e del monte Frisozzo. Dal punto di vista geologico, la conca dell’Arno è particolarmente interessante in quanto si trova in zona di contatto tra le rocce effusive (plutone dell’Adamello), rocce scistose metamorfosate e calcaree.
  4. il quarto è la discesa al lago di malga Bissina, passando nella conca del lago di Campo, vale a dire dalle praterie montane, ai pascoli, agli arbusteti con conifere, soprattutto larici, e pini mugo.

Descrizione

Si parte dalla piazzetta antistante la chiesa di Isola, si sale costeggiando inizialmente parte della recinzione della ex centrale idroelettrica (sentiero [88]) quindi si prende decisamente il pendio passando in prossimità di due sostegni di una linea elettrica ad alta tensione; si raggiunge quindi la località "Il Plà", dove c'è una cascina circondata da un prato ricavato tra le pietraie circostanti. Il sentiero prosegue attraversando con un ponticello la sede delle ex condotte forzate e piano inclinato della centrale; ci si avvicina quindi al torrente Rio Piz e si transita in prossimità di alcuni sostegni della ex funivia Isola-Arno; il sentiero prosegue ad ampi zig zag fino a quando si riattraversa la sede delle ex condotte forzate attraverso un lungo ponticello (“put lonc”). Dopo alcuni tornanti si raggiunge la località Garzuné (circa 1400m), dove si intravede un pianoro sede un tempo di una malga ora completamente diroccata. Si prosegue sempre in mulattiera con ampi tornanti quindi ci si sposta verso la nostra destra e si percorre un lungo tratto di sentiero scavato nella roccia del monte Zucchello, fino a raggiungere la strada pianeggiante, (già sede di binario Decauville), Vertice Q - Arno. (Sentiero [20A]). Sono visibili sulla nostra sinistra i fabbricati relativi alla ex centrale di Isola (casa del guardiano, cabina elettrica, motrice della teleferica e del piano inclinato ecc.); noi proseguiamo verso destra. Percorriamo un tratto di strada caratterizzato dalla presenza di alcune gallerie e paravalanghe in galleria artificiale, fino a quando, sulla nostra sinistra si diparte un sentiero che si dirige verso la sommità della diga, che si raggiunge in circa 10 minuti. Giunti alla diga si prosegue per la strada piana fino alla centrale di Campellio; (Segnavia [89]) è una strada che per quasi la metà si trova in galleria o in paravalanghe artificiale; fino agli anni settanta era attrezzata con binario "decauville" e serviva per il trasporto dei materiali dalla teleferica dell'Arno alla centrale. Lungo il tragitto si incontrano dei fabbricati parzialmente diroccati: dove, in passato (fino agli anni cinquanta) venivano depositate le pompe che in inverno servivano per vuotare parzialmente l'invaso naturale del lago d'Arno; e quindi utilizzare anche l'acqua al di sotto del livello della presa della centrale di Isola. Raggiunta la centrale di Campellio si sale, a sinistra, per la Pozza d'Arno. In vista della pozza d'Arno ci si mantiene sulla sinistra, (coster di destra orografica della valle), il sentiero [89] dopo alcuni tornanti ravvicinati, sale lungo una "diagonale" inclinata che raggiunge la mulattiera di "Traversera" proveniente da "la Rasiga" [20] a quota circa 2100, dopo si prosegue per la mulattiera stessa fino al Lago di Malga Bissina (1788m). Il sentiero da Pozza d’Arno alla Traversera è poco frequentato per cui ha molti tratti ormai coperti di vegetazione (ontano verde e/o pino mugo) ed a tratti occorre procedere, con qualche disagio, paralleli al sentiero. Al passo si prosegue scendendo per il sentiero SAT [242], ben visibile e molto frequentato; fino al lago di Campo il percorso è ancora quello “storico” delle transumanze estive dei camuni (di Cevo, di Saviore, di Paspardo, di Cimbergo) verso le malghe della val di Fumo, oltre invece si percorre la sinistra orografica dell’emissario del lago e ci si dirige verso la sommità diga nel sentiero “nuovo”, tracciato e costruito negli anni cinquanta in occasione dei lavori idroelettrici per consentire il passaggio verso la malga Breguzzo delle greggi senza intralciare o essere intralciati dal nuovo assetto della valle. Il sentiero “storico”, ancora agibile, scende a destra dell’emissario del lago e collega, oltre al fondovalle della val di Fumo, le malghe “Campo di Sotto” e “Re di Castello”, ormai in disuso.

Galleria fotografica

© 2021 - Franco Pelosato
© 2022 - Franco Pelosato
© 2022 - Franco Pelosato
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