Ponte coperto di Pavia
Introduzione
Il Ponte Coperto di Pavia, simbolo iconico della città, è una struttura che intreccia storia, architettura e tradizione in un’unica narrazione affascinante. L’attuale ponte, costruito nei primi anni ’50 del Novecento, sorge come ricostruzione dell’antico ponte medievale distrutto dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Tuttavia, la storia del Ponte Coperto affonda le sue radici molto più indietro nel tempo, fino all’epoca romana. L’originale ponte romano, costruito in pietra, fungeva da collegamento strategico tra le due sponde del Ticino e rappresentava un punto nevralgico per il traffico e il commercio della città di *Ticinum*, l’antico nome di Pavia. Di questa struttura restano visibili i resti di un pilone nel letto del fiume, testimoni silenziosi di un passato lontano.
Descrizione
Nel XIV secolo, tra il 1351 e il 1354, fu costruito un nuovo ponte per volontà dei Visconti, signori di Milano, su progetto degli architetti Giovanni da Ferrera e Jacopo da Cozzo. Questa imponente opera medievale, che si ergeva leggermente più a monte rispetto alla posizione attuale, era caratterizzata da una copertura a tetto che proteggeva i viandanti dalle intemperie, una soluzione architettonica che dava al ponte un aspetto distintivo. Al centro della struttura si trovava una piccola chiesetta tardobarocca dedicata a San Giovanni Nepomuceno, il santo protettore dei ponti e dei fiumi. Questa chiesetta custodiva una statua lignea del santo, simbolo di protezione per chi attraversava il Ticino.
Purtroppo, la distruzione causata dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale pose fine alla lunga storia dell’originale Ponte Coperto. Tuttavia, l’attuale ricostruzione, fedele nei materiali e nello stile al progetto medievale, ha riportato in vita il simbolo della città. Alcuni elementi della struttura originale, come i pilastrini in granito, sono stati recuperati e reintegrati nella nuova opera, a testimonianza del legame inscindibile tra passato e presente. La statua di San Giovanni Nepomuceno, recuperata dal letto del fiume e restaurata, è stata ricollocata sull’altare della nuova cappella, perpetuando la devozione e il significato spirituale del luogo.
Oggi il Ponte Coperto è molto più di una via di comunicazione: è un luogo di incontro, un punto panoramico che offre vedute suggestive sul Ticino e sul caratteristico Borgo Ticino, che si estende sulla riva opposta rispetto al centro storico di Pavia. La sua architettura, con le arcate eleganti e il tetto che protegge il camminamento pedonale, invita i visitatori a percorrerlo lentamente, apprezzandone ogni dettaglio e immergendosi nella storia della città.
Una curiosità legata al ponte è la leggenda secondo cui il diavolo stesso avrebbe cercato di impedirne la costruzione, spaventato dalla dedizione degli uomini che volevano unire le sponde del Ticino. Si narra che l’intervento miracoloso di San Giovanni Nepomuceno abbia scacciato le forze oscure, proteggendo l’opera e i suoi costruttori. Questa storia, tramandata nel folklore locale, aggiunge un’aura di mistero al fascino del ponte.
Il Ponte Coperto è un luogo che invita non solo a scoprire la storia di Pavia, ma anche a vivere il suo presente, celebrando la capacità dell’uomo di ricostruire e preservare il passato, trasformandolo in un simbolo di identità e continuità. Una visita qui è un’esperienza che unisce la bellezza dell’architettura alla forza evocativa delle sue vicende, rendendo il ponte una tappa imprescindibile per chiunque voglia conoscere il cuore della città.