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Mombaruzzo

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Ultima visita: 18/05/2025

Accesso

Accessibile in auto da Asti e da Acqui Terme, Mombaruzzo è collegato anche dalla ferrovia regionale, che rende agevoli gli spostamenti per chi desidera scoprire il Monferrato senza l’uso dell’auto. La posizione collinare lo rende punto di partenza ideale per escursioni a piedi o in bicicletta tra vigneti, boschi e paesaggi rurali. Non mancano punti panoramici da cui ammirare la campagna punteggiata di cascinali e campanili, in una cornice che conserva intatto il fascino delle colline piemontesi.

Introduzione

Mombaruzzo è un piccolo comune del Piemonte situato in provincia di Asti, a circa 34 chilometri a sud-est del capoluogo, nel cuore delle colline del Monferrato. Abbarbicato su due dorsali collinari, il paese domina il paesaggio circostante con la sua struttura compatta e il suo centro storico ben conservato. Il nome affonda le radici in epoche antiche: secondo l’interpretazione più accreditata, deriva dal latino mons (monte) e da un termine prelatino barros (sterpeto), a indicare un’altura boschiva. Alternativamente, alcuni studiosi propongono l’origine gallica del toponimo, riferita a “barr-”, cima. Conosciuto fin dal Medioevo per la sua posizione strategica e per il castello appartenuto ai marchesi del Monferrato, Mombaruzzo è oggi rinomato soprattutto per la produzione degli amaretti e per la qualità dei suoi vini. Il suo fascino discreto attira un turismo lento, legato all’enogastronomia, alla natura e al patrimonio storico-artistico.

Descrizione

Il territorio di Mombaruzzo si sviluppa su una superficie di poco più di 22 km² e presenta le tipiche caratteristiche del paesaggio collinare del Basso Monferrato: declivi morbidi coltivati a vigneti, campi, boschi sparsi e piccoli borghi frazionali. L’altitudine media è di 275 metri, ma la disposizione collinare garantisce vedute panoramiche aperte, che nelle giornate limpide si spingono fino alle Alpi. Questo scenario ha contribuito a definire l’identità agricola e rurale del paese, favorendo uno stile di vita legato al ritmo naturale delle stagioni. Il paesaggio è punteggiato da casali, cantine e piccole chiese, che raccontano una storia antica e ancora viva.
Le origini di Mombaruzzo risalgono all’Alto Medioevo: documentato nel 1014 come Montebarucium, era incluso nel comitato di Acqui. Durante il XII secolo passò sotto l’influenza dei marchesi del Monferrato e fu coinvolto nei conflitti tra il Monferrato e la città di Alessandria. Nel 1224, un atto di pegno con l’imperatore Federico II testimonia l’importanza del borgo. Nel corso dei secoli, il feudo cambiò diversi proprietari, tra cui i Bressano, i Grassi, e alcune famiglie nobili genovesi come i Nigro e i Lercari, fino ad arrivare ai Pallavicini. Le tracce di questo passato si ritrovano nei portali rinascimentali del centro storico, nei resti delle mura e nella torre dell’antico castello, che domina tuttora il profilo del paese.
L’economia locale è saldamente ancorata alla viticoltura: Mombaruzzo è immerso in una delle zone più vocate alla produzione di vini pregiati, con numerose aziende agricole e cantine che propongono etichette di rilievo, tra cui Barbera, Moscato e Brachetto. Accanto al vino, la notorietà del paese è legata agli amaretti, dolci tipici a base di mandorle e albume, prodotti secondo ricette risalenti all’Ottocento. L’artigianato dolciario, unito a quello vinicolo, costituisce un binomio identitario che si riflette nell’offerta turistica, fatta di degustazioni, visite in cantina, mercatini e feste popolari. Piccole attività artigiane e industrie familiari completano il tessuto economico.
La vita culturale e religiosa ruota attorno a un patrimonio architettonico ricco e articolato. La chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, con l’altare maggiore in marmi policromi del 1771, è una delle presenze più imponenti del borgo. Di particolare interesse sono anche la Chiesa della Vergine Assunta, che conserva affreschi del XV secolo e lapidi nobiliari, e la Chiesa di Sant’Antonio Abate, con la sua facciata in cotto e le armoniose proporzioni gotiche. Tra gli edifici più curiosi, la Chiesa del Presepio, che conserva una formella scolpita del XIII secolo, e la parrocchiale di San Marziano, oggi chiusa ma ancora visibile, affiancata dall’oratorio di San Bernardino. Anche i palazzi storici, come Palazzo Pallavicini e Palazzo Prato, testimoniano il passato nobiliare e l’eleganza sobria della tradizione piemontese.
Le frazioni di Casalotto, Cervino, Bazzana e Boschi contribuiscono a rafforzare il legame tra il borgo e il territorio. Cervino, in particolare, ospita la stazione ferroviaria sulla linea Asti–Acqui e la storica cantina sociale cooperativa. Casalotto conserva la parrocchiale di San Bernardino da Siena e Bazzana si distingue per la sua visibilità lungo la strada statale. La frazionata configurazione del comune riflette la tradizionale dispersione dell’insediamento collinare.
Mombaruzzo è anche un luogo di eventi e tradizioni: la festa patronale dedicata a Santa Maria Maddalena, le manifestazioni enogastronomiche e i concerti di musica classica nella chiesa di Sant’Antonio Abate rappresentano occasioni di incontro e valorizzazione del patrimonio locale. La presenza di turisti, soprattutto nei mesi estivi, è favorita da una crescente offerta ricettiva e dalla riscoperta del turismo lento, che privilegia luoghi autentici e poco affollati.

Informazioni

Superficie: 22,11km²
Altitudine: 275m
Maggior elevazione: 275m - nome vetta
Numero abitanti: 1.226 al 31.12.2024
Nome in dialetto: Mombarus
Nome abitanti: mombaruzzesi
Santo patrono: Santa Maria Maddalena, festeggiato il 22 luglio
Comuni confinanti: Bruno, Carentino, Cassine, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Fontanile, Gamalero, Maranzana, Nizza Monferrato, Quaranti, Ricaldone
Sito internet: www.comune.mombaruzzo.at.it