Ceres
Accesso
Ceres è raggiungibile facilmente in treno, essendo capolinea della storica linea Torino–Ceres, attualmente in fase di ammodernamento. È ben collegato anche via strada, trovandosi a circa 42 km da Torino, in direzione delle Valli di Lanzo. La posizione lo rende accessibile sia per brevi escursioni giornaliere che per soggiorni più lunghi, specialmente nel periodo estivo.
Introduzione
Ceres è un piccolo comune montano della Città Metropolitana di Torino, in Piemonte, situato a 704 metri di altitudine tra la Val Grande di Lanzo e la Valle di Ala di Stura. Immerso in una zona ricca di boschi e corsi d’acqua, il borgo è noto fin dal XIX secolo come stazione climatica estiva e punto di partenza per escursioni nei rilievi delle valli circostanti. Il nome del paese è oggetto di interpretazioni diverse: c’è chi lo collega alla dea Cerere, chi alla presenza di ciliegi un tempo abbondanti, e chi ne attribuisce l'origine a un antico nome personale, Cirrus, mentre la forma medievale “Cerex” ne documenta l’esistenza già in epoca altomedievale. Oggi Ceres conserva un’identità fortemente legata alla montagna, con un ricco patrimonio storico, architettonico e spirituale distribuito tra il capoluogo e le numerose borgate.
Descrizione
Il territorio di Ceres si estende su una superficie di quasi 28 km² e comprende ambienti tipicamente alpini: versanti boscati, piccoli pianori coltivati e valloni laterali attraversati da rii e torrenti. I boschi di castagno, in particolare, caratterizzano gran parte del paesaggio, mentre la morfologia variegata permette uno sviluppo articolato dell’abitato, distribuito in diverse frazioni e località come Arveir, Bracchiello, Chiamorio, Voragno, Fè e Vana. Il ponte ferroviario sulla Stura d’Ala, costruito nel 1916, segna uno dei punti di accesso più suggestivi al paese.
Le origini storiche di Ceres sono strettamente legate a quelle delle valli di Lanzo e al dominio medievale della contea di Torino. Si apprende dalle cronache che nel 1318 il curato della parrocchia si pose sotto la protezione del conte di Savoia, a cui pagava simbolicamente “una libbra di cera”. Nel 1724 il feudo fu concesso al conte Leonardo Cotti di Scurzolengo. Come molti altri comuni montani piemontesi, anche Ceres ha conosciuto nei secoli un progressivo calo della popolazione, passata dai 2.226 abitanti di inizio Novecento agli attuali meno di 900. Un declino legato alla difficoltà della vita agricola in montagna e all’emigrazione verso la pianura e le aree urbane.
Il centro storico di Ceres è dominato dalla chiesa parrocchiale dell’Assunta, costruita tra il 1733 e il 1754, considerata una delle più belle dell’intero comprensorio vallivo. All’interno, spiccano il pulpito ligneo scolpito da Giovanni Antonio Riva e le decorazioni novecentesche. Attiguo all’edificio si trova l’Oratorio della Santa Croce (1755), che conserva importanti elementi dell’antica chiesa medievale. Degno di nota è anche il campanile romanico-gotico della precedente parrocchiale, datato al XII secolo, sopravvissuto alla demolizione della vecchia chiesa.
La spiritualità popolare è profondamente radicata nel territorio, come dimostrano le numerose cappelle campestri. Tra queste si segnalano la Cappella della Sacra Sindone a Voragno, che conserva affreschi di pregevole fattura, la Cappella di Pian di Ceres affrescata nel 1577 da Giovanni Oldrado Perini, e la Cappella trecentesca di Santa Cristina, decorata nel Seicento. Completano questo ricco panorama devozionale il Santuario della Madonna degli Olmetti e la Cappella degli Angeli nei pressi di Pian di Ceres. Il ponte della Vana, a schiena d’asino e costruito nel 1740, è un singolare esempio di architettura alpina.
L’economia locale ha visto un forte ridimensionamento dell’agricoltura, un tempo vivace con la coltivazione di segale, patate, avena e canapa. L’attività agricola sopravvive oggi in forma residuale, mentre il turismo estivo rappresenta una delle principali risorse, anche se a carattere stagionale. La tradizione villeggiante, già sviluppata nel XIX secolo, continua ad attrarre visitatori alla ricerca di tranquillità, aria buona e paesaggi montani autentici. Le strutture ricettive sono modeste ma funzionali, e il paese viene popolato in estate da villeggianti e appassionati di escursionismo.
Ceres è anche sede del Museo delle Genti delle Valli di Lanzo, che raccoglie testimonianze materiali della cultura contadina e montanara: attrezzi agricoli, oggetti d’uso quotidiano, documenti e fotografie che raccontano il lavoro, le tradizioni e la vita delle comunità alpine.
Gli itinerari escursionistici sono numerosi e ben distribuiti: dai sentieri che conducono alle borgate più alte e isolate, fino alle ascensioni ai monti circostanti, passando per percorsi adatti anche a famiglie e camminatori poco esperti. L’ambiente montano e la rete di sentieri offrono possibilità per trekking, passeggiate naturalistiche, e visite ai luoghi della spiritualità popolare. Il fascino discreto e silenzioso di queste valli, spesso lontano dai circuiti turistici di massa, rappresenta un punto di forza per chi cerca autenticità e memoria.
Informazioni
Superficie: 27,87 km²
Altitudine: 704m
Maggior elevazione: 2.463m - Monte Doubia
Numero abitanti: 894 al 31.12.2024
Nome in dialetto: Cerés
Nome abitanti: ceresini
Santo patrono: Santa Maria Assunta, festeggiato il 15 agosto
Comuni confinanti: Ala di Stura, Cantoira, Chialamberto, Groscavallo, Mezzenile, Monastero di Lanzo, Pessinetto
Sito internet: www.comune.ceres.to.it