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Mont Tantané

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Ultima visita: 22/06/2024

Introduzione

Il Mont Tantané (2734 m) si innalza all’estremità della costiera Tournalin-Zerbion, in Valtournenche, nel cuore della Valle d’Aosta. Caratterizzato da una forma piramidale ben riconoscibile, domina un crinale che fa da spartiacque tra la Valtournenche e la Val d’Ayas, offrendo dalla sommità estesi panorami sulle due vallate e sulle montagne circostanti, tra cui si distinguono il gruppo del Monte Rosa e i grandi quattromila valdostani. L’ambiente naturale rispecchia le tipiche caratteristiche alpine, con ampi pascoli d’altitudine, pietraie e affioramenti rocciosi, arricchiti da una flora rappresentativa e habitat ideali per la fauna di media quota.​

Dati tecnici

Descrizione

La salita al Tantané può avvenire da versanti differenti: i principali accessi si svolgono da La Magdeleine (frazione Artaz) attraverso il segnavia n.4, da Promiod per la cresta sud-ovest e da Ayas (Barmasc) seguendo la cresta dal Col Portola. Il percorso da Artaz, privo di difficoltà tecniche sino alla parte terminale, attraversa boschi radi e pascoli alpini fino alle pietraie d’alta quota, con un dislivello intorno ai 1000 m e una lunghezza media di circa 8 km; l’ultimo tratto, sulla cresta, può presentare brevi passaggi esposti o su roccette, più impegnativi in presenza di neve residua. La classificazione dell’itinerario ricade nella categoria "escursionisti esperti" (EE), non per la presenza di tratti alpinistici ma per alcune difficoltà di orientamento e di terreno. Nel periodo invernale e in condizioni di neve o ghiaccio, l’ascensione richiede equipaggiamento e preparazione specifica.​
Il Tantané è noto anche per il rilevante insediamento archeologico dei Salassi a quota 2440 m, scoperto nel 1973 e investigato dalla Soprintendenza valdostana: un villaggio stagionale dell’Età del ferro, costituito da almeno 22 capanne in muratura, testimonianza di una frequentazione antica e strutturata della montagna, probabilmente legata a pratiche agro-pastorali e di controllo territoriale. Questo sito rappresenta uno dei ritrovamenti preistorici più alti delle Alpi occidentali, oggi visitabile durante la salita ed oggetto di interesse per archeologi e appassionati di montagna.​
Sul piano toponomastico, "Tantané" non sembra avere varianti ufficiali, né sono note leggende specifiche legate al suo nome; tuttavia, la vetta compare nella tradizione e nell’immaginario della comunità locale quale punto di riferimento e luogo di escursioni stagionali, in particolare tra gli abitanti di La Magdeleine, il cui antico legame alla montagna è rafforzato anche da testimonianze di pratiche transumanti e storie di vita rurale.​
Non risultano documentate imprese alpinistiche di rilievo lungo le sue pendici, né nomi di primi salitori ufficiali: la cima, di quota relativamente modesta rispetto ai giganti della zona, è stata tradizionalmente meta di pastori, cacciatori ed escursionisti locali. Ancora oggi l’ascesa si colloca prevalentemente in contesto escursionistico. Da notare che il panorama dalla vetta è particolarmente ricco, meritando la definizione di "belvedere naturale" sulla media Valle d’Aosta e sulle più alte cime circostanti.​
Il periodo migliore per la salita va da fine giugno a inizio ottobre, quando i sentieri risultano sgombri da neve e l’ambiente si presenta al massimo splendore floristico. Tratti di cresta e nevai tardivi richiedono comunque attenzione. Non sono presenti rifugi o bivacchi in quota diretta sul Tantané, ma agriturismi e piccole strutture nei villaggi di fondovalle offrono appoggio prima e dopo l’escursione.​

Informazioni

Quota: 2734 m
Nome alternativo: non documentato
Gruppo montuoso: Costiera Tournalin-Zerbion (SOIUSA)
Prima ascensione: non documentata
Primi salitori: non documentati
Prima ascensione invernale: non documentata
Primi salitori in invernale: non documentati
Vie di salita: sentiero CAI n.4 da La Magdeleine-Artaz; cresta sud-ovest da Promiod; cresta da Barmasc (Ayas).
Difficoltà: EE (Escursionisti Esperti)
Lunghezza media: 8-10 km (andata e ritorno)
Dislivello: da 900 a 1050 m a seconda dell’itinerario
Rifugi e appoggi: nessuno in quota diretta; servizi nei centri abitati di fondovalle
Periodo consigliato: metà giugno - ottobre
Criticità: esposizione del tratto terminale di cresta; rischio neve/ghiaccio fuori stagione